«Il futuro di Monza non può essere solo a nostro carico, tutti devono prendersi le proprie responsabilità». Con queste parole Angelo Sticchi Damiani, imbattibile one man show di Ac Italia, ancora una volta fa suonare il campanello d’allarme in merito al futuro dell’Autodromo Nazionale e, della permanenza del fondamentale Circus della Formula 1 in Italia. Lo ha fatto martedì 21 marzo nel pieno della serata di gala all’Hotel de la Ville, proprio a due passi da quell’impianto che, sempre parole sue, dal 2016 ad oggi è costato alle casse dell’ente con sede a Roma 44 milioni di euro.
Lavori all’autodromo di Monza: “Ecco i progetti per tribune e sottopassi”
«Anche il tanto osannato Gran Premio d’Italia 2022, pur con il record di spettatori, ci ha fatto chiudere con un seppur leggero disavanzo economico» ha segnalato l’ingegnere pugliese, dimenticando di sottolineare le gravi responsabilità di Sias nella deficitaria gestione dell’evento dello scorso settembre. Un incontro istituzionale voluto dal presidente dell’ente che aveva come “scusa” per riunire una quarantina di giornalisti fra locali e nazionali la presentazione del calendario agonistico 2023 ma, ed era nell’aria, soprattutto per dire la sua sulle tante problematiche che ruotano attorno all’autodromo monzese. Il piatto forte della serata era quindi il tanto atteso punto sui lavori che riguarderanno il futuro immediato dell’Autodromo.
«In questi giorni – ha confermato con piacere Sticchi – finalmente presentiamo i progetti per tutte quelle opere che non sono più rinviabili. Parlo sia dei sottopassi che delle tribune, senza dimenticare opere come il Paddock club sopra i box e la riasfaltura della pista». Le immagini che sono andate in onda sullo schermo del salone delle feste monzese confermano la voglia di fare, giustamente, le cose in grande, con un messaggio di base chiaro: tutto questo va fatto per un impianto che deve andare avanti altri cento anni. Le stesse tribune ipotizzate, con la loro concezione avveniristica, eliminerebbero il pasticcio tutto italiano creatosi con la mancanza di autorizzazioni a suo tempo e il cui destino è sospeso fino al prossimo 7 novembre.
Autodromo, salvo sorprese lavori tra il 2023 e il 2024
Nell’operativo i tempi snocciolati di Sticchi dicono che Sias si aspetta entro una ventina di giorni il responso da parte della Conferenza dei Servizi e poi si procederà con l’apertura dei bandi alle ditte appaltatrici. Solamente dopo aver compreso qual è la tempistica che queste ultime metteranno nero su bianco dentro le loro proposte Sias sarà in grado di definire il cronoprogramma dei lavori. Di fatto, a meno di sorprese, tutto è rimandato a fine anno per cui, tradotto in soldoni, nel 2023 l’impianto non diventerà un cantiere, fatti salvi piccoli interventi di manutenzione.
Altro aspetto che è stato toccato da Sticchi senza poter dare una risposta esauriente è il futuro della Formula 1 a Monza, e più in generale in Italia. «Inutile nascondere il problema – ha confermato il numero uno federale – tanti Paesi bussano alle porte di Liberty Media e quindi mantenere due gare da noi sarà molto difficile ma, e non lo dico solo perché oggi sono qui, per Ac Italia il Gran Premio di casa è Monza». Sempre, come detto sopra, che tutti si assumano le proprie responsabilità.