Tempo di riconoscimenti Michelin alla ottima cucina brianzola: il “Pomiroeu” di Seregno dello chef Giancarlo Morelli si è visto riconfermare una stella anche nell’edizione 2018 della prestigiosa guida. Il “Pomiroeu” è l’unico locale ad aver ricevuto il riconoscimento in tutta la Brianza. Morelli ha plaudito al riconoscimento assieme al suo staff. La guida “Rossa” 2018, per il secondo anno consecutivo, è stata presentata al teatro Regio di Parma, il 16 novembre scorso.
«Per noi un’altra grossa soddisfazione e stimolo per continuare a lavorare e migliorarci- ha detto Giancarlo Morelli- ringrazio Alessandra Garavaglia, Fabio Monti, Lukasz e tutti i ragazzi che sono con me di sala e di cucina. Il nostro impegno e la nostra passione cerchiamo di trasmetterlo alle persone che entrano al Pomiroeu». Morelli, 58 anni, ha aperto il Pomiroeu nel 1993, ed è stato un crescendo di riconoscimenti. Nel 2009 gli veniva conferita la prestigiosa stella Michelin.
Ma c’è anche uno chef di Verano Brianza tra gli “stellati” inseriti nella Rossa 2018. Si tratta di Mauro Elli con il suo “Il Cantuccio” (Albavilla, Como) aperto nel 2003, e che da 11 anni si riconferma tra i ristoranti di Lombardia capaci di ottenere una stella nella celeberrima “Rossa”. «Ogni anno non è tanto una riconferma, quanto una riconquista – dice Elli -. La si ottiene attraverso la passione, la continuità e la qualità nel lavoro». Dopo esperienze variegate in Italia e all’estero, «aprire questo ristorante, la mia prima attività, è stato un sogno realizzato. Quello di proporre cucina di qualità nella mia terra».
A meno di 6 mesi dall’inaugurazione, anche il “Doma num” di Carate Brianza ha ottenuto un piatto e due forchette sulla blasonata Guida. Il ristorante dello chef patron Luca Alfonso, rilevato (e rivoluzionato, dall’insegna al menù) dalla precedente gestione, viene premiato per la cucina di qualità e per una doppia forchetta – su cinque – per indicare comfort e buon servizio. L’inserimento nella celebre “Rossa” «è sicuramente una soddisfazione – commenta lo chef dalle cucine di via Ugo Bassi -. È il frutto di 20 anni di lavoro e sacrificio che qui al Doma Num, il mio primo ristorante, si rintracciano nel fatto che nulla è lasciato al caso. Dalla mise en place al menù».
“La cucina è moderna, inaspettatamente lombardo-siciliana” si legge sulla guida, capace di riassumere le doppie origini dello chef che . «Sicuramente un ringraziamento va ai miei collaboratori Yuri Brahini, in cucina, e Stefano Gigliotti, in sala».
Restando nei confini caratesi, inserite nella Michelin con piatto e forchette sono altri due ristoranti. Vale a dire “La Piana” dello chef patron Gilberto Farina («È sempre un piacere rientrare in una guida così prestigiosa e internazionale») con 2 forchette; e il “Càmp di Cènt” Pertigh di Lorella Damiani, con lo chef Silvano Zappa e una forchetta.