«Guardi, io non sono arrabbiato perché lo stadio Brianteo non sarà intitolato alla memoria del presidente. Mi fa piuttosto infuriare il fatto che qualche ragazzotto dica cose orribili su Berlusconi». A parlare è il senatore di Forza Italia Adriano Galliani, amministratore delegato dell’Ac Monza, in un’intervista firmata da Monica Colombo sul Corriere della Sera: lo storico braccio destro di Silvio Berlusconi non nega che Fininvest, proprietaria della squadra, possa passare alle vie legali (per diffamazione) nei confronti di alcune frasi pronunciate nel consiglio comunale in occasione del dibattito sull’intitolazione dello stadio.
Stadio di Monza, Galliani: decidono gli avvocati di Fininvest
«Il problema non è se l’autorizzazione è stata concessa o meno. Ma ho trovato offensivo che Lorenzo Gentile, un ragazzo di poco più di 20 anni, consigliere del Pd, abbia tuonato contro l’opportunità di accordare il tributo adducendo giustificazioni pazzesche – ha detto Galliani al Corsera – . Tipo i presunti legami con la mafia e la P2. Certo non è finita qui», il che significa che «davanti ad affermazioni di tali gravità, saranno gli avvocati della Fininvest a decidere se andare fino in fondo e querelare chi le ha pronunciate».
Stadio di Monza, Galliani: parole infamanti e spaventose
Era stato per primo l’ex sindaco Dario Allevi, nella seduta del Consiglio, ad adombrare l’ipotesi che certe frasi ascoltate giovedì 9 gennaio a piazza Trento e Trieste sarebbero potute essere querelabili. «Sono state pronunciate parole infamanti, veramente oscene, spaventose» dice ancora il senatore, per il quale sarebbe stato sufficiente prendere tempo, aspettare dieci anni canonici e poi eventualmente ridiscutere l’ipotesi di intitolazione che, dice Galliani, riguarda esclusivamente il merito sportivo di Berlusconi. «Non ce l’ho con il sindaco Paolo Pilotto che è una brava persona ma bisogna ammettere che la maggioranza di centrosinistra non ha voluto rendere omaggio a Berlusconi», ha concluso.