Sovico, l’omicidio del pizzaiolo «Non volevo uccidere mio cugino»

Il caso è stato risolto in fretta. Adesso a Sovico resta il dramma di un 24enne che ha ucciso suo cugino al culmine di una lite. «Non volevo ucciderlo, non volevo», ripete Ahmed El Werdany, per tutti “Mido”, nel carcere di Monza.
Omicidio a Sovico: il luogo dei fatti
Omicidio a Sovico: il luogo dei fatti archivio

Il caso è stato risolto in fretta. Adesso a Sovico resta il dramma di un 24enne che ha ucciso suo cugino al culmine di una lite. «Non volevo ucciderlo, non volevo», ripete Ahmed El Werdany, per tutti “Mido”, nel carcere di Monza. Il ragazzo egiziano starebbe cercando di ricostruire il pomeriggio di una settimana fa, quando litigando con il coetaneo Ahmed Mostafa Aly El Tablawy ha afferrato un coltello e l’ha colpito. Ferendolo a morte. Litigavano, pare, per motivi legati all’uso di droghe leggere da parte di quest’ultimo. Sarà l’autopsia, effettuata lunedì all’istituto di medicina legale di Milano, a chiarire definitivamente le cause della morte del cugino.

Sia la vittima che il presunto omicida lavoravano per lo zio, titolare di alcuni ristoranti a Sovico e dintorni. Nell’udienza di convalida del fermo davanti al gip Anna Magrelli “Mido” si è avvalso della facoltà di non rispondere, avrebbe riferito al suo avvocato che, dopo una discussione scoppiata per motivi che non ha ancora del tutto chiarito, sarebbe stato sopraffatto da una presa al collo del cugino e avrebbe reagito. Sembra che la vittima fosse giunta in Italia da pochi giorni, mentre “Mido” ormai era conosciuto da tutti in paese.