L’arrivo dei militari a Monza ha raffreddato alcune delle zone più calde del centro. Sono bastati pochi giorni perché l’aria in stazione, in corso Milano e in via Gramsci cambiasse: parola di chi, di quelle zone, dalle vetrine dei negozi in cui lavora, ha una visuale privilegiata.
A raccontarlo sono proprio quegli stessi commercianti che un paio di mesi fa avevano segnalato al Cittadino quanto la percezione di insicurezza pesasse sulla loro quotidianità.
«Ora – hanno spiegato – le cose vanno meglio: la situazione non è del tutto risolta, ma il cambiamento è stato drastico. I gruppi di stranieri accampati nei giardini della stazione e lungo il muretto di corso Milano ci sono ancora e restano, ma non sono più così numerosi come prima: da quando vedono in giro i soldati in mimetica, molti scelgono di girare al largo».
Le forze armate, in supplemento alle agenti delle forze dell’ordine, sono arrivate in città lunedì 19 novembre: l’aveva anticipato il ministero dell’Interno alla fine di ottobre, soddisfacendo finalmente le richieste della giunta Allevi che da mesi ne richiedeva l’invio.
Dei 15 militari assegnati alla provincia di Monza e Brianza (gli altri operano soprattutto alle Groane contro gli spacciatori), 13 hanno iniziato a prestare servizio in città: la loro organizzazione è affidata alla prefettura. Presidio fisso in stazione e poi attività di sorveglianza in piazza Castello, corso Milano e via Artigianelli e passeggiate domenicali lungo le vasche del centro storico sette giorni su sette, dalle 7 del mattino all’1 di notte.
Rispetto ai grandi numeri dei mesi (e degli anni) scorsi piazza Castello e i giardini di via Arosio adesso sembrano spopolati: giusto una manciata di irriducibili continua a bivaccare su panche e muretti.
«Di sera, con il buio – hanno proseguito i commercianti – ci sentiamo più tranquilli a chiudere i negozi e a tornare a casa, anche se siamo da soli». Miglioramenti anche in via Gramsci: diminuito il numero di spacciatori e di sbandati nei giardini.