Seveso, il mistero della sparatoria Caccia all’aggressore di Juri Lorini

L’aggressore è uscito all’improvviso dal bosco e ha sparato senza pietà da una distanza ravvicinata. Juri Lorini, 40 anni, artigiano, ha avuto appena il tempo di sentire un fruscio, come di erba calpestata da un animale, poi due colpi. Ora tocca ai carabinieri spiegare che cosa è accaduto.
Il furgoncino guidato dall’uomo
Il furgoncino guidato dall’uomo

L’aggressore è uscito all’improvviso dal bosco e ha sparato senza pietà da una distanza ravvicinata. Juri Lorini, 40 anni, artigiano, ha avuto appena il tempo di sentire un fruscio, come di erba calpestata da un animale, poi due colpi. Uno ha centrato l’obiettivo. Ha mandato in frantumi il finestrino lato passeggero, ha ferito Lorini al braccio destro e si è conficcato nel marsupio. L’artigiano è già stato dimesso dall’ospedale, ma ha rischiato la vita. Chi voleva fargli del male? Perché? Un mistero su cui indagano i carabinieri di Seveso e della compagnia di Seregno. Venerdì 18 luglio, prima delle 7 Lorini era al volante del suo furgoncino color senape. Aveva imboccato via Sprelunga dell’Altopiano, strada non lontana da casa. Il quarantenne era fermo al semaforo rosso, che regola il senso unico alternato verso la Nazionale dei Giovi. Doveva effettuare un lavoro per la Euroimpianti di Albiate, azienda che si occupa della manutenzione di impianti industriali. Dal bosco sulla sua destra è spuntato qualcuno. Imbracciava un fucile. Gli abitanti della zona giurano di aver sentito un duplice colpo sparato da un fucile. Lorini in un attimo ha visto il finestrino accanto al sedile del passeggero esplodere. Un dolore lancinante al braccio destro e il colpo si è conficcato nel marsupio. Già il marsupio, che il quarantenne porta sempre con sé, se non l’avesse legato in vita, chissà come sarebbe andata a finire. Juri è stato trasportato all’ospedale “San Gerardo” di Monza lucido e collaborante. Non è mai stato in pericolo di vita. Medicato, è stato dimesso con una prognosi di una decina di giorni.