Seveso, bufera sul 4 Novembre: sindaco al telefono durante l’inno, denuncia e replica

Il sindaco Alessia Borroni replica alla Lista Allievi che l'ha segnalata al ministero per aver risposto al telefono durante l'inno il 4 novembre.
Il sindaco di Seveso Alessia Borroni nel video diffuso dalla lista di opposizione
Il sindaco di Seveso Alessia Borroni nel video diffuso dalla lista di opposizione

La Lista civica Allievi, gruppo di minoranza a Seveso, ha deciso di segnalare al Ministero dell’Interno e alla prefettura di Monza e Brianza la sindaca Alessia Borroni per essere stata al telefono per 51 secondi durante le celebrazioni del 4 novembre organizzate a Monza.

Seveso, bufera sul 4 Novembre: l’attacco della Lista Allievi, segnalazione al Ministero dell’Interno

«Borroni su invito del Prefetto di Monza e della Brianza, ha partecipato, insieme a tutti i primi cittadini della provincia e ai rappresentati di altre istituzioni e associazioni, alle celebrazioni per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forza Armate – spiegano con una dalla lista civica rappresentata in consiglio comunale da David Galli e dall’ex sindaco Luca Allievima ancora una volta si è distinta per il disprezzo nei confronti delle istituzioni: nel momento dell’alzabandiera, mentre la banda intonava l’Inno di Mameli e i militari e i sindaci esprimevano il proprio saluto, si è messa a telefonare, in totale spregio dei protocolli richiesti dalla cerimonia che prevedono un comportamento di rigore e riverenza verso la bandiera dello stato che lei dovrebbe rappresentare».

Il tutto è ripreso da un video che il gruppo di minoranza ha ritenuto opportuno diffondere. «Un ennesimo atto vergognoso che squalifica completamente questo personaggio, indegno di ricoprire la carica di sindaco di Seveso. Non solo, dopo la nostra segnalazione ha cercato di giustificarsi dicendo che stava organizzando la “cremazione del gatto” e ci ha definiti degli infami».

Nella sua missiva alle autorità, David Galli scrive: «Credo che converrete con me che questo comportamento e la giustificazione del primo cittadino sono assolutamente inaccettabili e oltraggiosi dei simboli della Nazione».

Seveso, bufera sul 4 Novembre: la replica del sindaco e i motivi della telefonata

La risposta del sindaco è pregna di emozione. «Siamo di fronte ad una vicenda folle – ha detto – Sembra quasi che io venga seguita da un investigatore ogni volta che mi muovo. Si è trattato di una telefonata di 51 secondi, per motivi personali, e non penso che rappresenti un parametro per misurare una buona o cattiva amministrazione. Nessuno dei colleghi sindaci si è accorto della mia chiamata e mi sono volutamente scansata per non disturbare».

E poi Borroni aggiunge: «Non si tratta “solo” di un gatto, era stato adottato dopo aver perso la bambina che portavo in grembo nel 2010, un momento in cui io stessa ho rischiato la vita. Ovviamente rappresentava tantissimo per noi, per la mia famiglia, e Galli e Allievi conoscono benissimo questa storia; perderlo è stato un dramma che ha fatto affiorare emozioni con le quali convivo ogni giorno. Se questo è offendere le istituzioni, mi chiedo allora cosa sia non presentarsi da mesi ai consigli comunali durante i quali si dovrebbe rappresentare i cittadini, oppure sbraitare o abbandonare le sedute o magari denunciare problemi inesistenti come capitato in passato. Non accetto disquisizioni morali da certi personaggi meschini, cattivi nell’animo».