Seregno, via al cantiere per la costruzione di due palazzine Erp in via Macallè

L'intervento, atteso da tempo immemorabile, è finalmente alle porte. Gli appartamenti previsti sono quaranta. I lavori richiederanno almeno un anno di tempo
L’area all’angolo tra le vie Macallè e Sant’Antonio, sulla quale sorgeranno le due nuove palazzine

«Finalmente i lavori stanno per partire. Il cronoprogramma, che contiamo di rispettare, prevede che le abitazioni siano pronte nel giro di un anno». Pinuccio Borgonovo, assessore ai lavori pubblici, inquadra così l’avvio del cantiere per la realizzazione di due nuove palazzine di proprietà comunale in via Macallè, all’angolo con la via Sant’Antonio, sul sedime già in passato occupato da case comunali, abbattute nel 2017. La novità è diventata di dominio pubblico a seguito dell’ordinanza firmata dal comandante della polizia locale Maurizio Zorzetto, che ha previsto da venerdì 1 luglio e fino a venerdì 30 settembre, o comunque fino al termine dei lavori, il divieto di sosta in via Sant’Antonio, da via Macallè a via Adige, per consentire l’occupazione del suolo pubblico indispensabile perché il cantiere stesso si possa insediare. L’appalto, dopo un iter complesso, che ha richiesto la risoluzione del primo contratto sottoscritto con la Frimat di Roma, che nell’estate del 2019 si era aggiudicata la gara curata dalla centrale unica di committenza della provincia di Monza e della Brianza, a seguito della cessione a differenti destinatari dei suoi rami d’azienda che detenevano le situazioni patrimoniali e la titolarità degli appalti, è stato aggiudicato nel dicembre scorso alla rete temporanea di imprese in fase di costituzione tra la Seli Manutenzioni Generali e la Grosso di Monza, per un importo di 3 milioni 401mila 654 euro, Iva compresa.

Via Macallè: i dettagli dell’intervento di costruzione


«Ad opera ultimata -conferma Borgonovo-, avremo un totale di quaranta nuove unità abitative, in due palazzine distinte di quattro piani. Lo stallo seguito alla risoluzione del contratto con il primo appaltatore ha favorito una variante progettuale, con l’obiettivo di un contenimento dei costi, indubbiamente schizzati alle stelle dopo la gara di appalto del 2019, che risale all’epoca prepandemica. Nello specifico, ci siamo mossi per limitare l’utilizzo del legno ai soli piani rialzati, prevedendo che almeno il piano terra sia in calcestruzzo. Entrambi gli edifici saranno allacciati alla rete per il teleriscaldamento».

Via Macallè: il terreno è stato bonificato


Tra la prima e la seconda aggiudicazione dell’appalto, si è anche proceduto alla bonifica ed alla demolizione delle strutture sul confine sud del perimetro, affidate alla Avanzini Costruzioni di Bienno, nel bresciano, per un corrispettivo di poco superiore ai 125mila euro, Iva compresa. La demolizione con ricostruzione dello stabile di edilizia residenziale pubblica di via Macallè era uno dei perni del contratto di quartiere “Lazzaretto da vivere”, presentato nel 2010, quando la città era amministrata da Giacinto Mariani.