Seregno, una 72enne cade in bagno I soccorsi solo dopo oltre un’ora

Una donna 72enne, scivolata in bagno, ha dovuto attendere oltre un’ ora prima dell’arrivo dei soccorsi. L’episodio è accaduto in via Dell’Oca, in una abitazione delle case comunali.
Rosa Colombo, dopo la caduta, attende l’arrivo dei soccorsi.
Rosa Colombo, dopo la caduta, attende l’arrivo dei soccorsi.

Una donna affetta da elefantiasi, scivolata in bagno, ha dovuto attendere oltre un’ ora prima dell’arrivo dei soccorsi. L’episodio è accaduto nelle prime ore del pomeriggio di giovedì, intorno alle 15.15 in via Dell’Oca, 15, all’interno di una abitazione delle case comunali. Rosa Teresa Colombo, 72 anni, del peso di oltre 160 chili, scivolando in bagno si incastrava tra la lavatrice e il wc, in una posizione scomodissima anche per soccorrerla. In casa con lei c’era la figlia Monica Bonafè, che impossibilitata a prestare soccorso perché ferma sulla carrozzina causa una gamba ingessata a seguito di una recente caduta, chiamava in aiuto la sorella, la nipote e i vicini di casa.

«Immediatamente segnalavo l’accaduto al 118- – ha raccontato la Bonafè- dal cui centralino mi rispondevano che il caso l’avrebbero messo in coda alle altre urgente e che poi se non c’erano delle fratture non potevano intervenire. Allora ho allertato i vigili del fuoco locali e anche la loro risposta era negativa “ non è di nostra competenza». A quel punto mi appellavo al telesoccorso, a Seregno Soccorso perché il tempo stava passando invano, la mamma dolorava e nessuno ci aiutava a tamponare la situazione». Nella vicenda venivamo coinvolti come giornale affinchè segnalassimo la mancanza di soccorso repentino e le assurde e pretestuose giustificazioni addotte dagli addetti al soccorso.

Informavamo della situazione il sindaco Giacinto Mariani che a sua volta interessava la Polizia locale, il cui comandante Damiano Vernò, spediva sul posto una pattuglia. «Solo alle 16.30– ha proseguito Monica Bonafè- arrivava l’ambulanza di Seregno Soccorso e la pattuglia della Polizia locale. L’ambulanza però era sprovvista di una barella capace di trasportare una persona di quel peso. I volontari chiamavano a supporto i colleghi dell’Avis Meda che a loro dire erano provvisti della necessaria struttura. Le sette persone del soccorso riuscivano, tra le urla continue di dolore di mia madre, ad estrarla dal bagno, imbragarla e collocarla sull’ambulanza.

Alle 17.15, lasciava l’abitazione e veniva trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Desio seguita da mia sorella, la quale dopo qualche ora mi comunicava che dalla radiografia , alla mamma veniva riscontrato la rottura del femore. Scettici i medici sul da farsi causa la sua particolare e critica cartella clinica». In lacrime Monica Bonafè ha ripetuto più volte: «i vigili del fuoco accorrono per salvare un gattino sul tetto, mentre per una cristiana in cerca di aiuto ci viene detto che non è di loro competenza. Non ho niente contro gli animali, anzi, però, per un umano ci vuole più rispetto ed attenzione nel momento del bisogno».