“Una storia da raccontare-il Piccolo Cottolengo di Seregno”, è il titolo del libro scritto dall’orionino don Arcangelo Campagna, nell’anno delle celebrazioni del 70esimo di presenza dell’opera di via Verdi, e presentato nei giorni scorsi nel santuario di Maria Ausiliatrice di via Verdi a poco più di un anno dall’appuntamento saltato nel 2020 a causa del covid. Un evento alla presenza di un folto pubblico in collaborazione con “Seregn de la memoria”. Un libro di 612 pagine, illustrato da 800 fotografie edito da Velar di Gorle.
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Don Campagna, 80 anni, nato a Carpineto Romano, sacerdote da 52 anni, è presente in via Verdi dal 2016, ma altri 6 anni trascorsi in periodi precedenti. Scrittore, è un appassionato di ricerche storiche a cui si dedica con molto interesse per parecchie ore al giorno e della notte. Per assemblare le oltre 600 pagine del libro ha impiegato più di un anno.
“Ho iniziato a fare ricerche – ha premesso – pensando di documentarmi e trasmettere avvenimenti e simpatici aneddoti che costituiscono il vissuto del Piccolo Cottolengo. Poi mi sono reso conto che la radice di tutto era la Divina Provvidenza. È lei che attraverso il filtro del carisma di don Orione e la collaborazione obbediente di uomini generosi, ha realizzato cose meravigliose. La storia da raccontare è anche da conoscere, da accogliere come ispiratrice di progetti e nuove iniziative nell’indiscussa fedeltà alle origini, fiducia nella Provvidenza e fedeltà al carisma di don Orione”.
Ha condotto la serata Luigi Losa, nel dibattito sono intervenuti Paolo Cazzaniga e Carlo Perego, presidente e vice di Seregno della memoria e l’orionino don Patrizio Dander.
“Il libro è dedicato agli operatori, ai dipendenti e a quanti oggi sono vicini al Piccolo Cottolengo – ha iniziato l’autore – perché, come dice don Orione “abbiano il coraggio del bene” e superata ogni resistenza, incertezza, titubanza continuino a camminare sulla scia luminosa tracciata da coloro che li hanno preceduti”. Don Dander ha spiegato che: “il libro è strutturato in 35 capitoli, con delle note previe di lettura e altre che presentano la biografia dei molti personaggi di questa “storia da raccontare”.
E si conclude con una serie di testimonianze e ricordi, un appendice contenente testi significativi e in parte inediti di don Orione e indicazioni bibliografiche per chi volesse sviluppare gli argomenti. Nei primi 7 capitoli viene sposta la presenza e l’azione di don Orione in Brianza, a Como a Milano in un preciso momento storico, gli inizi del Novecento, quando nella chiesa si sviluppò il “modernismo”.
C’è poi la presentazione della presenza di don Orione a Seregno nel 1939 e il 5 gennaio 1940 a pochi mesi dalla sua morte avvenuta a Sanremo il 12 marzo di quell’anno. Il capito none è dedicato alla famiglia Colli e in particolare alla figura di Giovanni, colui che ha destinato la sua villa ad un’opera di carità”.
“È una storia – ha affermato don Campagna – degli ultimi che diventano il centro dell’interesse, il punto di riferimento di una realtà che coinvolge. I ragazzi sono gli ultimi, gli abbandonati e diventano un punto di riferimento perché don Orione lavorava già per loro con i suoi religiosi. È un messaggio di speranza rivolto agli uomini sfiduciati del nostro tempo. La storia del Piccolo Cottolengo scompare a confronto con i grandi avvenimenti ma è prova certa che Dio, fedele alla sua alleanza, continua a camminare con gli uomini per costruire insieme un mondo solidale e più giusto”.