Seregno, monsignor Mario Delpini celebra i 60 anni della chiesa di Sant’Ambrogio

L'arcivescovo ha presieduto una santa Messa, con accanto la diaconia locale. Nell'omelia, forte è risuonato il suo invito ad accogliere Gesù ed alla fraternità
L’accoglienza sul sagrato della chiesa parrocchiale di monsignor Mario Delpini

Il programma celebrativo del sessantesimo di dedicazione della chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio in Seregno ha vissuto lunedì 20 novembre il suo momento principale. Per festeggiare la ricorrenza, in viale Edison è infatti arrivato monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, che ha presieduto in serata una santa Messa. La funzione eucaristica è stata coofficiata dalla diaconia locale, in primis il prevosto monsignor Bruno Molinari ed il vicario parrocchiale don Fabio Sgaria.

Sant’Ambrogio: il saluto di monsignor Bruno Molinari

Monsignor Delpini all’altare, con i sacerdoti concelebranti

Delpini è stato accolto sul sagrato dell’edificio ecclesiastico dagli alunni della scuola parrocchiale, che hanno intonato di fronte a lui alcuni canti. Il compito poi del saluto ufficiale è toccato a Molinari. «Il 1963 -ha ricordato il prevostofu un anno di grandi cambiamenti per il mondo ecclesiastico. In giugno si spense Papa Giovanni XXIII e poche settimane dopo venne eletto al suo posto Papa Paolo VI. In agosto, monsignor Giovanni Colombo fu nominato arcivescovo di Milano. Ed il 17 novembre Colombo consacrò tra le prime questa chiesa. Oggi il suo successore, monsignor Mario Delpini, fa memoria di quel momento: vogliamo così ricordare il tanto bene compiuto in questi 60 anni».

Sant’Ambrogio: l’arcivescovo invita alla fraternità

Un primo piano di monsignor Mario Delpini

Nell’omelia, dopo un lungo approfondimento dedicato alla lettura del vangelo, l’arcivescovo si è concentrato sull’anniversario: «È un’occasione di riconoscenza e per la conversione. Noi dovremmo passare dal dire io, io, io al dire grazie, grazie, grazie. È un’occasione di fraternità. Da cosa capiranno gli altri che noi abbiamo ospitato Gesù a casa nostra? La dedicazione ci dice che noi saremo riconosciuti dalla gioia, dallo stile di vita fraterno, perché appunto abbiamo accolto Gesù».

Sant’Ambrogio: donata a Delpini una croce in vetro

L’arcivescovo con il corpo docente della scuola parrocchiale

Prima della benedizione conclusiva, il vicario don Fabio Sgaria ha voluto porgere un omaggio a Delpini: «La ringraziamo per la sua presenza. Stiamo sostituendo in questi mesi le vetrate della chiesa e, grazie ad una cooperativa per disabili del nostro quartiere, il vetro rimosso lo abbiamo fuso in tante croci. Una di questa gliela offriamo. Si senta accompagnato dal nostro ricordo, perché ce lo chiede il cuore». Al termine, l’arcivescovo si è prestato con molta disponibilità alle foto di rito, con i sacerdoti, i chierichetti, il sindaco Alberto Rossi e la giunta comunale, i confratelli, il corpo docente della scuola parrocchiale ed i componenti del coro locale, che è intitolato a don Luigi Fari, fondatore e primo parroco della comunità di Sant’Ambrogio, e della cappella musicale Santa Cecilia.

Sant’Ambrogio: il programma celebrativo prosegue

Monsignor Mario Delpini con i confratelli

Gli appuntamenti ora proseguiranno nei prossimi giorni. Giovedì 23 novembre, alle 21, in chiesa, è prevista un’altra santa Messa, concelebrata da tutti i preti che, in questi 60 anni, si sono alternati nel loro servizio in viale Edison. Venerdì 24 novembre, alle 21, nel salone dell’oratorio, il circolo culturale Seregn de la memoria ed il comitato di quartiere Sant’Ambrogio hanno previsto la serata “Sant’Ambrogio: una parrocchia, un quartiere”, con presentazione di un nuovo numero della collana “i Ciculabèt”, curato da Carlo Perego, Massimiliano Morelli, Paolo Cazzaniga e Zeno Celotto. Sabato 25 novembre, alle 21, di nuovo in chiesa, l’orchestra ProMusica di Seregno ed il coro Anthem di Monza proporranno il concerto per il sessantesimo. Domenica 26 novembre, alle 16, sempre in chiesa, don Paolo Brambilla, docente del seminario, sarà il relatore dell’incontro sul tema “Continuare a costruire la Chiesa”.