Il tradizionale presepe allestito all’interno dell’abbazia San Benedetto di Seregno quest’anno ha rotto gli schemi. Paolo Viganò del Gsa (gruppo solidarietà Africa) che con la figlia Francesca da sempre ne cura la realizzazione ha messo come soggetto principale una barca carica di migranti che dalle sponde della Libia sono diretta alle coste italiane. Ha preso a prestito le parole pronunciate da Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Ma questa simbologia non è piaciuta a qualcuno. Approfittando delle ore in cui la chiesa è abbastanza vuota, la solita mano ignota una volta ha dapprima rovesciato i migranti e la seconda volta ha cambiato destinazione alla barca: dall’Italia il carico era diretto alla Libia.