Seregno, l’ex sindaco Giacinto Mariani assolto dall’accusa di corruzione per il Pac 1

Stessa sorte anche per i costruttori Maurizio Schiatti ed Emilio Giussani, mentre l'altro ex primo cittadino Edoardo Mazza e l'imprenditore Giorgio Vendraminetto sono stati rinviati a giudizio, per pratiche differenti
Giacinto Mariani ai tempi della sua esperienza politica

Giacinto Mariani, sindaco di Seregno tra il 2005 ed il 2015 e vicesindaco nel biennio successivo, è stato assolto, «perché il fatto non sussiste», martedì 14 febbraio dal Gup del tribunale di Monza Silvia Pansini dall’accusa di corruzione, che era stata mossa nei suoi confronti nell’ambito dell’inchiesta Seregnopoli bis, in relazione alla pratica urbanistica del Pac 1, il comparto compreso tra le vie Toselli, Milano ed allo stadio. Insieme all’ex primo cittadino leghista, il solo a chiedere il rito abbreviato, Pansini ha prosciolto i costruttori Maurizio Schiatti ed Emilio Giussani, mentre sono stati rinviati a giudizio, sempre con l’accusa di corruzione, Edoardo Mazza, assessore all’urbanistica tra il 2010 ed il 2015 e sindaco tra il 2015 ed il 2017, e Giorgio Vendraminetto, imprenditore, per le pratiche del Par 1 di via Formenti e del poliambulatorio di via Colzani. Il processo comincerà in maggio.

Assoluzione: il commento dell’avvocato Redaelli

«L’accusa per il mio assistito aveva domandato 4 anni e mezzo di reclusione -ha commentato Massimiliano Redaelli, legale di Giacinto Mariani-, ma noi eravamo fiduciosi in un esito positivo, anche in forza dei pronunciamenti nella fase cautelare, tutti favorevoli. Ora c’è soddisfazione, perché finalmente siamo arrivati ad un punto fermo ed è certificato che l’ex sindaco non ha commesso alcun reato. Adesso aspettiamo la conclusione anche del primo filone, quello in cui Mariani è imputato per abuso d’ufficio e per cui è già stata chiesta la sua assoluzione». Il riferimento in questo caso è all’inchiesta per la costruzione di un supermercato nella zona settentrionale del territorio, che nel settembre 2017 mise a soqquadro il mondo politico locale, determinando le dimissioni della giunta di centrodestra all’epoca in carica. «Un’udienza è prevista lunedì 20 febbraio -ha confermato Redaelli-, ma la sentenza arriverà nella tarda primavera»