Seregno, la comunità pastorale sensibilizza sul dramma della violenza contro le donne

In occasione della ricorrenza di Sant'Agnese, è stato proposto un messaggio, che invita a pregare per le vittime, nei contesti familiari o in quelli di guerra
Unna volontaria legge il testo nella basilica San Giuseppe, accanto alla statua di Sant’Agnese

Un momento di sensibilizzazione sulla violenza contro le donne in tutte le chiese delle sei parrocchie di Seregno. Sabato 20 gennaio e domenica 21 gennaio, in apertura delle sante Messe celebrate nelle chiese della città, è stata letta a tutti i fedeli una preghiera comunitaria, che invitava a riflettere sul contrasto alla violenza di genere. Un’iniziativa che inizialmente avrebbe dovuto riguardare solo la basilica San Giuseppe, ma che poi è stata estesa a tutte le realtà della comunità pastorale San Giovanni Paolo II, accogliendo la proposta del Lions Club Seregno. La data scelta per questa iniziativa non è stata casuale. Il 21 gennaio, infatti, si celebra la memoria di Sant’Agnese, nata a Roma, denunciata e martirizzata all’età di 12 anni come cristiana, dopo aver respinto molti pretendenti e in particolare il figlio del prefetto di Roma invaghitosi di lei, che non si rassegnava all’idea del voto di castità.

Violenza contro le donne: l’invito a vivere relazioni sane

In questo giorno vogliamo pregare affinché le donne -recita il testo che è stato letto nelle chiese cittadine in apertura delle sante Messe-, soprattutto le giovani donne, possano vivere sane relazioni d’amore e compiere scelte libere senza subire condizionamenti culturali o da parte dei loro fidanzati, mariti o compagni. Preghiamo per le donne che subiscono ogni forma di violenza fisica, psicologica e economica tra le mura domestiche, per le donne uccise dal desiderio di possesso e di gelosia, e per i loro figli, orfani innocenti. Il Signore dia alle donne fiducia e coraggio per chiedere aiuto quando è ancora possibile evitare tanta sofferenza”.

Violenza contro le donne: la vicinanza alle vittime di stupro

E ancora: “Ci sentiamo impotenti se pensiamo al dolore e alla umiliazione delle donne vittime di stupro e barbaramente uccise nei contesti di guerra o nei percorsi migratori. Preghiamo allora perché ciascuno di noi, uomini e donne che rappresentiamo un pezzetto di società e formiamo le famiglie, sappia crescere nel rispetto vicendevole abbattendo pregiudizi e stereotipi. Coltiviamo la speranza che le istituzioni e le operatrici dei centri antiviolenza, con le loro competenze, abbiano sempre la forza e le risorse per accogliere e accompagnare le donne nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza e di rinascita a una vita migliore”. Come detto, quest’iniziativa è stata promossa dal Lions Club locale, e in particolare da Mariapia Ferrario, coordinatrice del progetto “Farmacia amica delle donne”, nato dal desiderio di non essere indifferenti alle situazioni di violenza di genere, basato sulla disponibilità dei professionisti delle farmacie a conoscere e saper riconoscere i bisogni di una donna che vive situazioni di sofferenza tra le mura domestiche.