Seregno, inchiesta giudiziaria su Gelsia: archiviazione per Giordano e gli altri ex amministratori

È finita con una archiviazione per: “mancanza di elementi per sostenere l’accusa in giudizio” la vicenda giudiziaria, terzo capitolo del’inchiesta sul presunto malaffare al comune a Seregno che aveva portato nel 2017 agli arresti domiciliari l’allora sindaco di Seregno di Forza Italia Edoardo Mazza.
Veduta area del tribunale di Monza
Veduta area del tribunale di Monza

È finita con una archiviazione per: “mancanza di elementi per sostenere l’accusa in giudizio”, in tribunale, a Monza, la vicenda giudiziaria che ha riguardato tra gli altri l’ex presidente di Gelsia srl, Francesco Giordano (oltre che l’allora presidente di Aeb spa, Alessandro Boneschi, l’ex presidente di AEB, Maurizio Bottoni e l’ex membro del consiglio di amministrazione di AEB, Gabriele Volpe). Si trattava del terzo capitolo dell’inchiesta sul presunto malaffare al comune a Seregno che aveva portato nel 2017 agli arresti domiciliari l’allora sindaco di Seregno di Forza Italia Edoardo Mazza per presunti rapporti illeciti con Antonino Lugarà, costruttore calabrese legato, secondo le accuse, ad esponenti della ‘ndrangheta attivi tra Senago e Limbiate, e che aveva provocato lo scioglimento dell’allora giunta seregnese.

Per il gruppo Gelsia, la più importante municipalizzata della Brianza che gestisce la fornitura di gas ed energia elettrica, oltre alla raccolta dei rifiuti, in una trentina di comuni tra le province di Monza, Como e Milano i reati ipotizzati andavano dalla corruzione alla turbativa d’asta. Sotto la lente della magistratura erano finiti appalti sospetti, a partire da un immobile in via Colzani, a Seregno, acquistato da Aeb nel 2013 per trasferirci una farmacia comunale, e che sarebbe stato pagato al costruttore Giorgio Vendraminetto per una cifra eccessiva.