Seregno: il premio Mimosa assegnato a Silvia Redigolo di Pangea Onlus

La diciasettesima edizione del premio “Mimosa” a Seregno, sarà assegnata a Silvia Redigolo della fondazione Pangea onlus che ha avuto un ruolo in prima linea nel salvataggio di donne e bambine quando i talebani hanno preso il potere in Afghanista.
Silvia Redigolo con una donna Afgana
Silvia Redigolo con una donna Afgana Paolo Volonterio

La diciasettesima edizione del premio “Mimosa” a Seregno, sarà assegnata a Silvia Redigolo della fondazione Pangea onlus, responsabile della comunicazione e della raccolta fondi. Lo ha stabilito l’apposita commissione comunale. Il riconoscimento ufficiale, dopo due anni in cui la cerimonia si è svolta in forma privata causa pandemia, avverrà martedì 8 marzo, alle 18.15, nei locali della biblioteca civica Ettore Pozzoli di piazza Gandini, in occasione della giornata internazionale della donna.

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La città di Seregno renderà così omaggio alla donna che si è resa protagonista in maniera significativa nella vita sociale. Silvia Redigolo, da 19 anni, fa parte della fondazione Pangea onlus e durante la crisi umanitaria in Afghanistan si è distinta per il lavoro prezioso svolto, in particolare nel sostegno alla popolazione femminile.

Con la scelta di questo riconoscimento, l’amministrazione comunale ha inteso non solo premiare il lavoro e l’impegno di Silvia Redigolo al fianco delle donne afghane, ma soprattutto ha desiderato condividere il percorso di grande valore che nella promozione della donna vede la chiave di un più complessivo rilancio della società.

Fondazione Pangea onlus opera in Afghanistan, India e Italia, accanto alle donne che subiscono ogni giorno discriminazioni e violenze, aiutandole a ricominciare una nuova vita. Nell’agosto 2021, dopo che i talebani hanno assunto il potere in Afghanistan, Pangea, ha scelto di non abbandonare il Paese ma di lavorare con determinazione per mettere in salvo le attiviste afghane che rischiavano di essere catturate e uccise e di continuare a lavorare in Afghanistan accanto alle donne e alle bambine che, ancora oggi, stanno pagando il prezzo più alto di questa situazione.

L’albo d’oro del “premio Mimosa” inizia nel 2004: Giovanna Archinti (fondazione Cabiati-Ronzoni); 2006: Daniela Bocciardi (adozione di 2 bambini cinesi e accoglienza di donne fragili);2007: suor Massimina Gasparini (parrocchia Sant’Ambrogio); 2008: Rosa Strano Bagarotti ( volontaria don Orione) e suor Rosa Verzeri, alla memoria ( superiora suore Sacramentine di Bergamo);2009: Gabriella Rampon (volontaria de “Il Ritorno”) e Rosetta Torriglia, alla memoria (medico pediatra); 2010: Tiziana Confalonieri (pensionata che accudisce in tutti i bisogni due persone sole con disagi); 2011: Maria Adelaide Spreafico (attività educativa, impegno e passione sia come insegnante che in campo social-culturale); 2012: Piera Perego (fondatrice cooperative sociali “Spazio Aperto” e “ L’aliante”); 2013: Elvira Parravicini (pediatra-neonatologa della Columbia university di New York); 2014: Maria Carla Colombo Bernasconi (presidente della san Vincenzo de’ Paoli); 2015: Myriam Malpassi Allievi ( centro ascolto Caritas); 2016: Laura Borgonovo ( cultura senza frontiere); 2017: Mariarosa Longoni ( Mov Tau don Orione);2018: Maria Carla Pellegatta ( sorella di Croce Rossa); 2019: Maria Pia Ferrario (medico e Gsa Africa) e Rossana Spreafico ( dirigente scolastica Rodari); 2020: Francesca Molteni (imprenditrice) e Maria Giulia Confalonieri( ciclista professionista) 2021: suore Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento; 2022: Silvia Redigolo (responsabile comunicazione fondazione Pangea).

Paolo Volonterio