Il caso di Paolo Moretti di Seregno che deve restituire 29 mila euro all’Inps ha fatto notizia, richiamando l’attenzione anche dei vertici dell’istituto di previdenza. Dalle pagine del Cittadino è stato anche ripreso, nel corso della scorsa settimana, da diverse trasmissioni televisive. Mercoledì, in prima serata, “Dalla vostra parte” su “Rete 4” di Mediaset, condotta da Maurizio Belpietro alla presenza di Paolo Moretti, di Elisa Grosso, suo avvocato e di Giuseppe Conte, direttore della direzione centrale relazioni esterne Inps, mentre giovedì e venerdì sera, nella rubrica “Iceberg” di Telelombardia, condotta da Daniele Porro.
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Giorni forse decisivi per il caso di Paolo Moretti. L’avvocato Elisa Grosso, già la scorsa settimana, aveva inviato una lettera di diffida all’Inps chiedendo un appuntamento al direttore generale di Monza, in cui comunicava l’illegittima restituzione della somma richiesta e la revisione della posizione di Moretti. Giovedì, Elisa Grosso, riceveva la risposta da parte dell’ente, in cui, le veniva confermata la possibilità di un colloquio con il direttore generale e che lo stesso stava verificando con il medico legale la situazione denunciata.
«C’è una sentenza della Corte Costituzionale – ha spiegato l’avvocato Grosso – che vista la natura assistenziale dell’indennità, nega all’Inps il diritto di riavere la somma dell’indennità, salvo il dolo. I tempi per risolvere il caso di Moretti prevedo saranno lunghi, ma l’importante sarà arrivare a centrare l’obiettivo e ripristinare le indennità che sono state tolte al mio assistito».
Dal canto suo, Paolo Moretti, ha detto: «sono contento che qualcosa si sta muovendo e spero che presto venga fatta chiarezza sul mio caso. Io ho sempre seguito scrupolosamente quanto mi veniva richiesto dall’Inps, del resto le mie condizioni di salute sono qui da vedere».
Moretti, era già salito alla ribalta della cronaca nel 2009, quando aveva subito il trapianto di cuore e polmoni, all’ospedale San Matteo di Pavia, inviato dall’ospedale san Gerardo di Monza, dove si era ricoverato il 5 agosto affetto dalla sindrome di Eisenmenger, un’ipertensione arteriosa polmonare provocata da una particolare tipo di cardiopatia. A Monza gli era stata data la speranza di salvarsi attraverso l’utilizzo dell’Ecmo (extra corporeal membrane oxygenation), che tenuto sempre in funzione dal personale medico, aveva permesso di trasferire Moretti da Monza a Pavia per i trapianti. L’Ecmo è uno strumento in grado di mantenere in vita una persona nonostante le forti alterazioni cardiache e polmonari. Una tecnologia che nel corso degli anni ha fatto passi da gigante.