Un mezzo sorriso, per gli ex pendolari dei treni della soppressa Seregno-Carnate, arriva dalla retromarcia di Regione Lombardia che dopo l’iniziale diniego, ha riconosciuto ai pendolari il bonus per i disservizi patiti sulla linea lo scorso mese di novembre. Lo sconto, in misura del 30%, sarà applicabile sugli abbonamenti mensili che saranno acquistati a febbraio. Ovviamente, non essendoci più treni, il bonus potrà essere utilizzato da quanti utilizzano il servizio di bus sostitutivo messo in piedi da Trenord per ovviare all’assenza dei convogli su ferro. E, sempre ovviamente, non sono più oltre 500 i pendolari della tratta, ma poche unità. I reduci, insomma, avranno questo bonus, inizialmente disconosciuto da Trenord. A novembre la linea non ha funzionato ufficialmente per operazioni di riparazioni dei treni: gli annunci delle soppressioni avevano cadenza settimanale e in funzione c’era un unico autobus che funzionava un po’ a singhiozzo. Un disservizio che, come detto, inizialmente non è stato considerato così grave da meritarsi almeno il bonus sconto. Poi la pressione dei pendolari e della stampa locale ha posto le basi per la sostanziale dietrofront del Pirellone che in settimana ha pubblicato un avviso sul proprio sito internet. Una frase secca e lapidaria:”Riconosciuto il bonus alla direttrice 13 Seregno – Carnate”. Meno reattiva Trenord, arrivata alcune ore dopo l’annuncio sul sito istituzionale della Regione. Il bonus sarà applicabile acquistando l’abbonamento nelle biglietterie di Carnate e Seregno. Per eventuali abbonamenti già venduti senza l’applicazione del bonus bisognerà presentare una richiesta di rimborso.
Intanto, la petizione online inviata al governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, all’assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi e all’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, per chiedere il ripristino da giugno 2019 (ovvero alla scadenza dell’orario ferroviario invernale attualmente in vigore) delle corse lungo la soppressa Seregno- Carnate: ha raggiunto la quota stabilita di firme: 523, ovvero il numero di quanti la utilizzavano regolarmente quando era in funzione.