Dopo l’esame autoptico sul cadavere effettuato da un anatomopatologo nominato dal sostituto procuratore del Tribunale di Monza, Alessandro Pepè, i familiari, e in primis i due figli, sono in attesa di sapere quando potranno dare l’ultimo saluto a Carmela Aparo, la pensionata di 64 anni uccisa lunedì a Seregno con due colpi di revolver dall’ex convivente Attilio Berlingeri. Il corpo della donna si trova nella camera mortuaria dell’ospedale San Gerardo, dove è deceduta lunedì sera dopo il ricovero, avvenuto in condizioni disperate.
Arrivata al nosocomio di Monza in codice rosso era stata immediatamente trasferita in sala operatoria per intervenire sulle ferite al torace e alle braccia. La 64enne era in choc traumatico e con la milza compromessa, probabilmente da alcune botte subite dall’ex. Durante l’intervento la milza le è stata asportata ma, nonostante manovre salvavita e oltre un’ora di massaggio cardiaco, è comunque deceduta per choc emorragico.
È invece in carcere, a Monza, dopo la convalida dell’arresto, il suo aggressore, fermato dai carabinieri a Cinisello dopo che si era allontanato dal luogo dell’agguato. Nell’auto i militari hanno trovato il revolver usato per sparare a Carmela Aparo e un’accetta con la quale l’uomo ha detto agli inquirenti: «Le avrei voluto staccare la testa».
Berlingeri, soprannominato “lo zingaro”, pregiudicato di origini calabresi, viveva da decenni in Brianza. Lunedì pomeriggio si era rivisto con la sua ex. Sembra che alla base dell’omicidio, giunto al culmine di una lite, ci siano vecchi rancori legati alla storia con Carmela Aparo, di origini siciliane. Il loro rapporto si era chiuso un anno fa, dopo che i due avevano vissuto praticamente una vita insieme. Negli anni 80 erano rimasti entrambi feriti in un agguato.