Parlare di stangata è esagerato, ma al ritorno dalle ferie i seregnesi dovranno comunque fare fronte a qualche rincaro delle tariffe dei servizi pubblici a domanda individuale. Ci riferiamo al settore dei servizi socio-educativi, che presto, come del resto tutti gli altri, farà i conti con l’applicazione della nuova disciplina dell’Isee (indicatore della situazione economica equivalente): nello specifico, sotto la lente d’ingrandimento c’è la ristorazione scolastica.
Per quanto riguarda la scuola per l’infanzia, per la fascia da 3.000 euro a 5.000 euro si salirà da 50 a 60 centesimi a pasto, per quella tra 5.000 euro e 6.200 euro da 1 euro e 70 centesimi ad 1 euro ed 85 centesimi, per quella tra 6.200 euro e 7.750 euro da 2 euro ed 80 centesimi a 3 euro, per quella da 7.750 euro a 10.000 euro da 3 euro e 35 centesimi a 3 euro e 55 centesimi, per quella da 10.000 euro a 15.000 euro da 3 euro e 45 centesimi a 3 euro ed 65 centesimi, per quella da 20.000 euro a 30.000 euro da 3 euro e 65 centesimi a 3 euro e 90 centesimi e per quella oltre i 30.000 euro da 3 euro ed 80 centesimi a 4 euro e 5 centesimi.
Si concretizzerà poi una diversificazione delle spese tra gli utenti delle primarie e delle secondarie di primo grado, fino allo scorso anno scolastico invece accorpate. Nel primo caso, gli aumenti atterranno la fascia tra i 6.200 euro ed i 7.750 euro (da 3 euro e 45 centesimi a pasto a 3 euro e 50 centesimi), quella da 7.750 euro a 10.000 euro (da 3 euro ed 85 centesimi a 3 euro e 90 centesimi), quella da 10.000 euro a 15.000 euro (da 3 euro e 95 centesimi a 4 euro e 5 centesimi), quella da 15.000 euro a 20.000 euro (da 4 euro e 5 centesimi a 4 euro e 15 centesimi), quella da 20.000 euro a 30.000 euro (da 4 euro e 15 centesimi a 4 euro e 25 centesimi) e quella oltre i 30.000 euro (da 4 euro e 30 centesimi a 4 euro e 40 centesimi).
Nel secondo, gli incrementi interessano tutte le fasce: da 70 centesimi a pasto ad 80 centesimi per quella tra 3.000 euro e 5.000 euro, da 2 euro a 2 euro e 15 centesimi per quella tra 5.000 euro e 6.200 euro, da 3 euro e 45 centesimi a 3 euro e 65 centesimi per quella da 6.200 euro a 7.750 euro, da 3 euro ed 85 centesimi a 4 euro e 5 centesimi per quella tra 7.750 euro e 10.000 euro, da 3 euro e 95 centesimi a 4 euro e 15 centesimi per quella tra 10.000 euro e 15.000 euro, da 4 euro e 5 centesimi a 4 euro e 30 centesimi per quella tra 15.000 euro e 20.000 euro, da 4 euro e 15 centesimi a 4 euro e 40 centesimi per quella tra 20.000 euro e 30.000 euro, da 4 euro e 30 centesimi a 4 euro e 55 centesimi per quella oltre i 30.000 euro. I rincari andranno quindi da un minimo di 50 centesimi ad un massimo di 1 euro e 25 centesimi a settimana per utente.