Seregno, alle figlie della carità di San Vincenzo De’ Paoli il premio “Casa della Carità”

Il riconoscimento viene assegnato annualmente dalla Casa della Carità, per incentivare una nuova cultura della carità, con al centro la dignità della persona
Il momento della consegna del premio

Le figlie della carità di San Vincenzo De’ Paoli, esempio tangibile di come si possano tradurre nel concreto nel cuore della Brianza il concetto di carità e quello di solidarietà, si sono aggiudicate a Seregno la terza edizione del premio “Casa della Carità”, ormai abituale passaggio che scandisce la festa di San Vincenzo, ospitata dal comparto di via Alfieri 8, sede in città della stessa congregazione e della Casa della Carità. Domenica 17 settembre, dopo la santa Messa celebrata in mattinata da don Graziano De Col, fino a poche settimane fa direttore del Piccolo Cottolengo don Orione di via Verdi, prima del suo trasferimento a Sanremo, e vincitore nel 2021 della prima edizione del riconoscimento, la sala polifunzionale è stata teatro della cerimonia dedicata, introdotta da Luigi Losa, che del progetto che ha portato alla nascita della Casa della Carità è stato uno dei motori. «Il riconoscimento -ha spiegato- va a persone o enti, che abbiano dato una testimonianza di accoglienza ed aiuto a chi è in difficoltà, e vuole incentivare una nuova cultura della carità, che favorisca la persona nel percorso per il riacquisto della sua dignità». Lo spazio è stato quindi occupato da una breve sintesi della storia della presenza sul territorio delle consorelle, inaugurata nell’ormai lontano 1930, per volere di Cornelia e Pasquale Pozzi, e sempre caratterizzata dall’attenzione all’altro, che nella fase più recente si traduce in servizi di fondamentale importanza per le famiglie ed i minori. Proprio questo afflato di solidarietà è stato decisivo per l’avvio della Casa della Carità, sogno del prevosto monsignor Bruno Molinari, che è diventato realtà nel 2021.

Casa della Carità: una sponda utile socialmente nel quotidiano

Le consorelle vincenziane, con don Graziano De Col, il sindaco Alberto Rossi, il direttore della Casa della Carità Gabriele Moretto e l’assessore alle politiche sociali Laura Capelli

Il sindaco Alberto Rossi ha poi sottolineato come «l’amministrazione è da sempre vicinissima alla Casa della Carità, che per certi argomenti è anche una sponda utile nel quotidiano. Penso all’accoglienza offerta alle famiglie che, dopo la tromba d’aria di fine luglio, sono state sfollate dalle loro case a Sant’Ambrogio». Il premio, un’icona del buon samaritano, è stato infine consegnato alle rappresentanti delle figlie della carità di San Vincenzo De’ Paoli da don Graziano De Col. Il contributo di De Col è apparso molto significativo anche da un punto di vista storico: San Luigi Orione, nella parte finale della sua vita, visitò infatti l’istituto Pozzi, l’ultima volta nel gennaio del 1940, pochi mesi prima di spegnersi a Sanremo, dove il religioso veneto ha appena traslocato.

Casa della Carità: tante le iniziative nel weekend

I partecipanti alla camminata in piazza Vittorio Veneto

La consegna del premio si è inserita in un weekend ricco di iniziative. Sabato 16 settembre si è svolta la camminata solidale, con il contributo delle associazioni sportive locali, mentre sempre domenica 17 settembre, in sede, fino a sera, è prevista una risottata no stop, con la Onlus monzese Tidounamano, che ha la finalità di raccogliere fondi per donare un pasto a chi ne ha necessità.