A Seregno ennesima interruzione di energia elettrica (la prima dell’anno) mercoledì poco prima delle 18, che ha lasciato al buio, per oltre una decina di minuti, i quartieri Lazzaretto, Santa Valeria e una parte del centro città (via Garibaldi e limitrofi).
Giovedì l’annuncio: RetiPiù, società del gruppo composto da Aeb e Gelsia, investirà in quest’anno solare che è appena cominciato 2 milioni di euro per eliminare alla radice le problematiche che, negli ultimi mesi, hanno provocato numerosi blackout in città. L’ufficialità in occasione di una conferenza stampa nella sala di rappresentanza di palazzo Landriani-Caponaghi, che il sindaco Alberto Rossi ha voluto «per una questione di trasparenza nei confronti della popolazione».
In apertura, il presidente di RetiPiù Mario Novara ha spiegato che il piano di risanamento previsto va nella direzione di «mantenere a un massimo dell’efficienza gli impianti» ed ha poi aggiunto che «i dati storici evidenziano fino al 2017 un’eccellenza assoluta. Per il 2018 i calcoli sono invece ancora in corso e sappiamo già che andremo incontro ad un peggioramento, pur rimanendo sugli standard dei leader del mercato. La sfida di fronte a ciò che si è verificato è stata quella di individuare le problematiche e di proporre soluzioni adeguate».
La palla è passata quindi a Mario Carlo Borgotti, direttore generale della società: «Nello specifico, tra luglio ed agosto sono state riscontrate quattro interruzioni, dovute ai lavori per la rimozione delle interferenze in vista della realizzazione della metrotramvia Milano-Desio-Seregno. Altre quattro sono state registrate tra ottobre e novembre e sono state provocate dalla presenza di topi in adiacenza ad impianti vicini a terreni agricoli, nelle aree del Dosso e tra le vie Messina e Briantina. Tre interruzioni sono al contrario riconducibili a problematiche di fabbricazione di apparati che ci sono stati forniti tra il 2011 ed il 2012 da un’azienda di primaria importanza in Europa. Mediamente, ciascun fuoritensione coinvolge nel primo quarto d’ora circa 2.500 utenti, che poi vengono ridotti ad una cinquantina fino alla definitiva riparazione del guasto, che può esigere anche un’ora e mezza».
Lo sguardo è stato infine rivolto al futuro: «Per quanto attiene i roditori, provvederemo all’installazione di apparati elettronici di dissuasione nelle zone più esposte al rischio, mentre gli impianti acquistati dal fornitore tra il 2011 ed il 2012 saranno tutti sostituiti. Cominceremo dai 18 risalenti al 2012 e poi rimpiazzeremo gli altri 48». Non è esclusa una richiesta di risarcimento danni al costruttore, mentre ci saranno altre azioni per aumentare l’affidabilità della rete.