Sigarette elettroniche con “numerose criticità sulla salute umana” acquistate da centinaia di acquirenti, almeno 1.500, “numerosi giovanissimi”, su un sito di e-commerce e stoccate in un magazzino di deposito, in provincia di Monza-Brianza, “abilmente mascherato dall’indicazione di un diverso recapito”.
L’indagine è stata avviata da parte dei finanzieri del Comando provinciale di Varese, Compagnia di Gallarate: “con il sequestro di un plico contenente e-cig del tipo “puff” di provenienza cinese acquistabili da un noto portale online”. Successivamente, è stata ricostruita la filiera attraverso l’analisi della documentazione fornita dalle società di spedizione e da sopralluoghi effettuati, monitorando tutti i plichi spediti all’indirizzo indicato quale mittente.
Di qui, su delega della Procura di Busto Arsizio, le Fiamme gialle, individuato il deposito in Brianza, l’hanno sottoposto a perquisizione. Sequestrate circa 140mila sigarette elettroniche, 12 tonnellate di peso per un valore sul mercato pari a oltre 1 milione e mezzo di euro, “considerate in contrabbando dei tributi” come dazio doganale comunitario, Iva e imposta di consumo per un importo complessivamente evaso pari a circa 500.000 euro.
Finanza: maxi sequestro di sigarette elettroniche in un deposito di Monza e Brianza, “criticità per la salute umana”
Considerata “l’assenza di documentazione legata alla produzione e importazione”, il laboratorio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Milano ha analizzato il liquido contenuto nelle sigarette dalle quali sarebbero emerse: “numerose criticità legate agli effetti sulla salute umana”. Evidenziata, dicono le Fiamme gialle: “la quantità di liquido da fumo ben al disopra dei 2 millilitri previsti dalla normativa vigente, in uno dei campioni, pari a 11,5 ml”.
Alte anche le concentrazioni di nicotina: “pari a massimo 20 mg/ml tollerati dalla legge, è stata individuata una concentrazione di gran lunga superiore in numerosi campioni, in un caso pari a oltre 90 mg/ml”. Individuati inoltre all’interno del liquido da inalazione: “metalli pesanti quali: piombo, cadmio, arsenico, zinco e nichel, in quantità anche molto elevate”.
Finanza: maxi sequestro di sigarette elettroniche in un deposito di Monza e Brianza, cosa contenevano
“Tali sostanze – spiegano le Fiamme gialle – sono inserite nell’annesso 6 del Regolamento C.L.P. (regolamento sulla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio) che cataloga tutte quelle pericolose. L’etichettatura di una sostanza pericolosa consente di comunicare la classe di pericolo agli utilizzatori, tramite etichette e schede di dati di sicurezza, per avvertirli della presenza di un pericolo e della necessità di gestire i rischi associati, compresi i consumatori. Nel suddetto Regolamento, il nichel e il cadmio sono associati a cancerogenicità mentre il piombo a rischi legati alla sfera riproduttiva. Lo zinco e l’arsenico risultano collegati a pericolo di tossicità acuta”.
Le confezioni delle sigarette non sarebbero poi risultate conformi alla normativa comunitaria e nazionale: “che prescrive di ben evidenziare la nocività del prodotto e la realizzazione di un packaging che non ne invogli il consumo”.
Finanza: maxi sequestro di sigarette elettroniche in un deposito di Monza e Brianza, tre denunce e anche gli acquirenti rischiano
Tre persone di nazionalità cinese, in relazione al presunto “traffico illecito”, sono state deferite all’Autorità Giudiziaria accusate di contrabbando aggravato dalla transnazionalità e di immissione in consumo di prodotti pericolosi.
Acquisito inoltre l’elenco dettagliato di tutti gli acquirenti, circa 1.500 di cui numerosi giovanissimi, “le cui posizioni saranno vagliate dai Reparti competenti interessati”. Sono passibili di sanzione amministrativa, spiega la Finanza: “per un importo di un minimo di 5.000 euro fino ad un massimo di 50.000 euro. Invece per acquisti superiori ai 10 kg si incorre nel reato di contrabbando”.