Sembrava abbandonato da mesi, ma era morto il suo padrone: salvato il cane Max

L’Enpa salva il cane Max dall’abbandono: da mesi sopravviveva chiuso in un ex deposito edile di Cornate grazie all’aiuto di alcuni passanti che gli davano acqua e cibo. Il proprietario, si è scoperto poi, era morto.
Il salvataggio di Max a Cornate
Il salvataggio di Max a Cornate

Ormai da mesi aveva due angeli custodi che passavano acqua e cibo attraverso la rete, altrimenti non ce l’avrebbe fatta: viveva abbandonato in deposito invaso da erbacce e degrado, il cane Max, e sembrava abbandonato. Il cagnolone si trovava nella zona industriale di Cornate d’Adda e da tempo il Nucleo antimaltrattamenti dell’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, stava cercando contattare il proprietario, senza successo. Un motivo c’era: era morto.

Per scoprirlo sono stati necessari mesi: i volontari hanno lasciato lettere nell’area sperando di essere contattati, poi sono passati a sistemi di indagine, lasciando per esempio fili di cotone sull’ingresso per capire se qualcuno entrasse o uscisse dal deposito. Ma niente da fare. Alla fine l’Enpa ha deciso di intervenire e insieme a polizia provinciale, guardie ecologiche e polizia locale si presentata in quegli spazi per recuperare Max, che ora si trova al canile di Monza. Solo le indagini successive hanno permesso di chiarire che non sarebbe stato necessario denunciare il proprietario per abbandono: era morto e del figlio non si hanno notizie da anni. Non c’era più nessuno che se ne occupasse.

«Max è stato così ritirato e portato al canile di Monza dove una prima visita veterinaria ne ha rilevato il sensibile sovrappeso e una bella infestazione di pulci e zecche – ha scritto l’Enpa – . Max ha circa cinque anni e, nonostante le condizioni di abbandono in cui è vissuto, ha un bellissimo carattere, è molto docile e in canile sembra rinato, quasi non gli sembra vero di poter interagire con tanti esseri umani. E, non appena sarà pronto per l’adozione, non vede l’ora di trovare una vera famiglia».