«Stiamo assistendo a un calo delle iscrizioni che era previsto sulle superiori e, nei prossimi anni, impatterà anche sul primo ciclo». Guido Garlati, dirigente fino allo scorso giugno dell’istituto Mosè Bianchi, ha ben presente il quadro che, nei prossimi anni, delineerà la scuola: sempre meno nascite quindi sempre meno alunni. Del suo stesso parere anche la collega, proprio del primo ciclo, Anna Cavenaghi.
Scuole di Monza e Brianza, il calo iscrizioni è già realtà: il primo ciclo
Certo, per entrambi una previsione è solo una previsione, non è possibile immaginare come sarà il futuro ma i numeri parlano chiaro e lo riscontrano nella quotidianità. «Non posso sapere cosa ci riserva il futuro ma, di certo vedendo la situazione attuale il mondo della scuola dovrà modificarsi- dice Anna Cavenaghi– se il calo delle nascite sarà confermato. Le nuove normative stanno alzando i numeri per garantire la presenza di un comprensivo, lo sanno bene le colleghe di San Fruttuoso (a cui è stata accorpata la Tacoli per rimanere autonomi, nda) e il comprensivo Giovanni XXIII di Vedano al Lambro che sarà unito al comprensivo D’Acquisto. Un cambiamento importante che però riguarda, soprattutto, la dirigente e il direttore dei servizi generali e amministrativi (dsga) mentre per insegnanti, docenti e personale non scolastico non ci saranno grandi variazioni, immagino. Tutto però è in continua evoluzione».
Scuole di Monza e Brianza, il calo iscrizioni è già realtà: le superiori
Cambiamenti tutti in divenire e, se nel futuro dovesse verificarsi un drastico calo della popolazione scolastica gli attuali comprensivi dovranno modificarsi, cambiare. «Se i dati parlano di un calo del 30 percento della popolazione scolastica – continua Garlati – occorre valutare anche la presenza di alunni stranieri che, in questi ultimi anni sono stati la “salvezza” per molti istituti che già iniziavano a risentire di una contrazione demografica. Anche in passato avevamo immaginato delle proiezioni, per organizzare le classi, gli spazi e le strutture e, già in questi anni (tra il 2023 e il 2025) avevamo immaginato un calo che sicuramente è stato rallentato proprio dagli alunni arrivati nel tempo secondo i flussi migratori. Basti pensare che nella mia scuola, due anni fa avevamo perso cinque classi e ora siamo a solo meno due ma, in alcune classi prime del corso tecnico il 40 percento degli alunni è di origine straniera. A conferma del fenomeno migratorio».
Scuole di Monza e Brianza, il calo iscrizioni è già realtà: il lato positivo
Avere meno alunni, da un certo punto di vista potrebbe avere anche dei vantaggi: più spazio per tutti, addio classi pollaio. Garantire delle lezioni più “tranquille” forse ma è importante che gli istituti ripensino a riorganizzare questi nuovi spazi che si potrebbero creare immaginando anche una differente modalità di fare didattica.
«Stiamo vedendo una situazione opposta a quella degli anni ’70 quando gli studenti erano molti – continua Garlati- e le scuole poche. Sono stati fatti tanti plessi, infiniti indirizzi e percorsi di studio (pensando alle superiori) che potrebbero rischiare la chiusura, in caso di forte contrazione demografica».