Scuola: tutti gli studenti in classe, docenti e bidelli controllano i Green pass

Incontro fra i presidi e il ministro Bianchi per chiarire le regole del ritorno in presenza: la presenza al 100%, anche con eventuale “zona gialla”, è suffragata da un Decreto legge. Restano gli ingressi scaglionati. In arrivo una piattaforma ministeriale per il controllo dei passaporti vaccinali.
Monza covid scuola
Monza covid scuola Fabrizio Radaelli

«Niente didattica integrata a distanza. Tutti in presenza. Questa una delle poche certezze che il ministro Patrizio Bianchi ha ribadito con fermezza». Guido Garlati, dirigente del Mosè Bianchi e referente delle scuole dell’ambito 27, commenta così l’incontro virtuale con il ministro che si è tenuto nel pomeriggio di martedì e ha coinvolto tutti i dirigenti delle scuole d’Italia per avere chiarimenti e indicazioni sull’avvio dell’anno scolastico.

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Semaforo verde per entrare nelle scuole, per tutto il personale scolastico, solo se in possesso di Green pass o di un tampone negativo fatto 48 ore prima e ripetuto ogni 48 ore. I controlli saranno interni agli istituti in attesa che venga attivata una piattaforma a livello ministeriale.

«Proprio martedì ci hanno annunciato che, nel giro di pochi giorni, sarà attivato questo strumento – continua Garlati – che consentirà ai nostri amministrativi di verificare, ogni mattina, se chi entrerà a scuola sia in linea con le normative. Uno strumento che ci permetterà di velocizzare i controlli e di non dover impegnare il personale, ogni mattina, nei controlli». Per questioni di privacy i dirigenti non sanno chi sia stato vaccinato. Da ieri c’è personale dedicato al controllo del Green pass per chi, adulto, entra a scuola.

«La normativa è molto chiara: chi non ha il vaccino, nel mio caso quattro persone, dovrà sottoporsi a un tampone ogni 48 ore – continua Garlati -. Questo è stato ribadito più volte anche nel corso dell’incontro con i referenti ministeriali. In questi giorni ci sarà un controllo capillare, nella mia scuola, ad esempio, abbiamo deciso di svolgere tutte le riunioni a distanza così da limitare al massimo gli accessi a scuola. Al momento ci sono solo gli studenti che devono sostenere gli esami per recuperare i debiti con i relativi docenti».

Tra controlli e gestione della situazione sanitaria le scuole si stanno organizzando al meglio per riaprire, il 13 settembre, in tutta sicurezza. L’indicazione è chiara: tutti in classe, basta dad.

«La comunicazione più interessante, per noi delle superiori, riguarda la decisione di non ricorrere alla didattica a distanza- continua Garlati- se non in casi eccezionali, ovvero quando un’intera classe è in quarantena per una settimana, almeno. Molti studenti si sono abituati e pensavano già di poter replicare anche quest’anno». Se lo scorso anno un solo alunno a casa in quarantena poteva imporre la didattica a distanza a tutti, quest’anno questo non sarà più così.

«Il solo e gestibile disagio saranno gli ingressi scaglionati – continua Lucia Castellana, dirigente del liceo Frisi – una volta che la piattaforma per il controllo dei Green pass sarà attiva. Adesso abbiamo un gruppo di docenti e alcuni del personale che saranno il “semaforo verde” per l’accesso a scuola. Saremo tutti in presenza, negli spazi più ristretti i ragazzi indosseranno le mascherine ma, ormai, sono abituati. Saperli tutti in classe è già una prima vittoria, dopo questi anni così altalenanti. Al momento stiamo lavorando sugli orari, aspettiamo ancora meno di quindici docenti (su 99) per completare l’organico ma siamo fiduciosi».

In vista dell’incontro con i dirigenti scolastici in Prefettura (giovedì) confermato il doppio ingresso degli studenti alle 8 e alle 9 del mattino, sessanta minuti considerati dalla Agenzia per il trasporto pubblico sufficienti – alla luce delle distanze da percorrere nel territorio provinciale – a garantire trasporti adeguati e sicuri con l’80 per cento della capienza massima prevista sui mezzi. Quanto alla presenza al 100 per cento nelle aule, è quanto stabilito insindacabilmente dal Decreto legge del 6 agosto che obbliga all’utilizzo delle mascherine mentre raccomanda il distanziamento, anche in caso di “zona gialla”.