Forse torneranno a scuola già nei prossimi giorni, se il reclamo della Regione non dovesse ribaltare la sentenza del Tar sull’ordinanza lombarda che impone la didattica a distanza fino al 24 gennaio. O forse dovranno aspettare ancora. La mobilitazione è già partita, anche tra i genitori che venerdì scenderanno in piazza a Monza, di certo anche tra gli studenti c’è voglia di tornare sui banchi. Emerge anche dalla lettera di una studentessa di 14 anni, Giulia di Cogliate, che del primo anno di liceo classico al Legnani di Saronno, indirizzo scienze umane, ha gustato finora ben poco. Oltre alla mole di lavoro trasferita davanti alla telecamera del compouter. L’ha scritto prima delle feste di Natale e il papà, Luca Ponzini, ha condiviso le parole con il Cittadino.
«Oggi sono già al 19° giorno di lockdown. L’altro ieri è stato l’ultimo giorno di libertà, perchè la nostra regione è diventata di nuovo zona rossa. Giovedì ho visto per l’ultima volta i miei amici – scriveva Giulia qualche settimana fa – Eravamo felici e come sempre ci siamo divertiti, però eravamo tutti anche un po’ tristi perchè sapevamo che, per un bel po’, quella sarebbe stata la nostra ultima uscita. Queste settimane non sono per niente facili e il periodo che stiamo vivendo è brutto per tutti, ma penso che tra le persone che ne risentono di più ci siano proprio gli adolescenti.
Spesso ho sentito dire che il problema siamo noi giovani, io non sono proprio d’accordo perchè il problema siamo tutti e se ogni persona cominciasse a rispettare le regole e non sottovalutare questa situazione sicuramente le cose inizierebbero pian piano a migliorare. In questi ultimi giorni mi capita di avere momenti no, di piangere e di buttarmi giù. Ultimamente a scuola ho molte verifiche e interrogazioni e lo stress si fa sentire. Mi manca la normalità che avevamo prima, mi manca uscire nel weekend con le mie amiche. Mi manca giocare a pallavolo, mi manca uscire il sabato sera, ogni tanto, a mangiare una pizza con la mia famiglia. Ma soprattutto mi manca la spensieratezza che avevo prima. Mi manca sentire notizie belle al telegiornale, magari riguardanti lo sport. Le uniche che si sentono ora sono sul covid, il numero di positivi, delle vittime, dei ricoverati, ecc
Mi manca andare a scuola vedere i miei compagni e professori, mi mancano le partite di pallavolo che facevo prima durante il weekend, mi manca andare allo stadio con mio papà, mi manca uscire senza la mascherina, senza il pericolo e il rischio di contaminazioni. Insomma, mi manca tutto. Io penso che se restiamo uniti, rispettando le regole, da questa situazione ne usciremo presto. Spero di poter riabbracciare le persone a me care e i miei amici. Spero presto di tornare alla normalità. Nel frattempo cerco di tenere duro. Di pensare positivo e di non buttarmi giù troppo spesso. L’invito che voglio fare a tutti è di rimanere uniti, di pensare prima di agire. Perchè ora più che mai il comportamento sbagliato di una persona mette in pericolo gli altri. Tornerà tutto, ne sono sicura. Ne usciremo a testa alta»