“Siamo contrari alla chiusura dell’azienda senza aver prima intrapreso tutte le strade possibili per tutelare i lavoratori e le loro famiglie”. Lo dice Maurizio Ferrari, Segretario FILCA CISL Monza Brianza Lecco, in relazione allo sciopero con presidio che si è svolto lunedì 14 ottobre davanti ai cancelli della Assa Abloy Italia di Renate per scongiurare l’annunciata chiusura dello stabilimento di Renate di Assa Abloy e licenziamento dei 38 dipendenti della ex Valli.
“Un sentito ringraziamento a tutte le lavoratrici e i lavoratori di Assa Abloy che hanno voluto oggi manifestare il proprio dissenso all’azienda con la propria presenza al presidio svoltosi davanti ai cancelli – ha aggiunto il segretario Filca Cisl – La società ha fatto una scelta, quella di Cessare l’attività attivando una procedura di licenziamento per tutti i dipendenti lasciando poche settimane per trovare soluzioni dignitose ai lavoratori. L’intenzione delle Organizzazioni Sindacali territoriali e regionali è quella di riattivare un tavolo di confronto presso la Regione al fine di tentare di convincere l’azienda di prolungare i tempi e permettere alle persone che saranno licenziate di trovare soluzioni condivise e accettabili.”
Presidio alla Assa Abloy Italia di Renate, presente anche il presidente del Gruppo Lega regionale Corbetta
Sulle vicissitudini della azienda renatese è intervenuto anche Alessandro Corbetta, Presidente del Gruppo Lega in Regione Lombardia e consigliere regionale brianzolo, che ha partecipato al presidio dei lavoratori e delle forze sindacali per esprimere la sua vicinanza e solidarietà. Corbetta ha parlato di “una protesta sacrosanta”. “Ancora una volta – ha aggiunto – assistiamo a una multinazionale che acquisisce un marchio storico del nostro territorio e poi, da un giorno all’altro, decide di andarsene lasciando il vuoto dietro di sé“.
Corbetta (Lega) al presidio Assa Abloy Italia di Renate: “Invitiamo la proprietà ad aprire un dialogo in Regione”
“A oggi sembra che Assa Abloy non voglia nemmeno aprire un dialogo con gli assessorati competenti di Regione Lombardia per esplorare soluzioni alternative. Se questa volontà della proprietà dovesse continuare – prosegue Corbetta – si tratterebbe di una posizione alquanto sconcertante. La nostra richiesta forte ai vertici della società è di accettare l’invito dell’assessore regionale allo sviluppo economico, Guido Guidesi, per un incontro, con l’obiettivo di individuare gli strumenti che la Regione può mettere a disposizione per affrontare questa crisi. Stessa cosa in merito agli ammortizzatori sociali“.
“La speranza“, ha concluso Corbetta, “è quella di ottenere più tempo per convincere Assa Abloy a rivedere la sua posizione o, in alternativa, visto anche l’interessamento di Assolombarda, di trovare altre aziende pronte ad acquisire lo stabilimento Valli di Renate, salvaguardando così la produzione e i lavoratori“.