Nessuna apertura dall’incontro tra i rappresentanti sindacali e quelli dell’azienda: giovedì 5 settembre la Assa Abloy di Renate, azienda svedese che una quindicina di anni fa aveva acquisito la Valli e Valli, ha ribadito l’intenzione di procedere con la chiusura dello stabilimento e il licenziamento di tutti i 38 dipendenti entro la fine del 2024. È emerso dopo l’incontro nella sede monzese di Assolombarda.
Renate, ex Valli: nessuno spiraglio nell’incontro coi sindacati, che continueranno “esplorare percorsi alternativi”
L’azienda ha rifiutato “di esplorare percorsi alternativi che potrebbero portare alla salvaguardia dei posti di lavoro – hanno fatto sapere le organizzazioni sindacali territoriali rappresentate di Marco Cazzaniga, Maurizio Ferrari e Maria Ciociola – Di fronte a tale atteggiamento, le lavoratrici e i lavoratori di Assa Abloy di Renate, insieme a Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, hanno deciso di intraprendere una serie di iniziative e di coinvolgere le parti politiche territoriali. L’obiettivo è di attivare un tavolo di confronto che possa individuare soluzioni e opportunità lavorative per i dipendenti del sito produttivo“.
I sindacati sottolineano che l’azienda, fondata nel 1934, opera “all’interno di un distretto storico per la produzione di maniglie, un settore che rappresenta un patrimonio importante per il territorio e in particolare per Renate. Una delle più importanti unità produttive, con un impatto sociale significativo per le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglie“.