Scambio di terreni: il documento del 1500 che racconta un pezzo della storia di Lesmo

Lo scambio di terreni tra Lesmo e Cinisello, nel 1500. Scoperta dello storico Vittorio Rossin e ricerca di un ricco possidente con terreni in paese (forse).
Vittorio Rossin e il sindaco Ghilardi di Cinisello Balsamo
Vittorio Rossin e il sindaco Ghilardi di Cinisello Balsamo

Uno scambio di terreni tra Lesmo e Cinisello al termine di una controversia tra nobili regolata dal Senato di Milano: è l’affare, sicuramente non di poco valore, concluso quasi cinquecento anni fa e scoperto da Vittorio Rossin, storico appassionato e presidente dell’associazione culturale Ludovico Di Breme di Cinisello.

«Quello che è avvenuto – spiega – è tutto da decifrare» così come è da identificare uno dei protagonisti della vicenda testimoniata da un atto notarile datato 1534. «Ho acquistato di recente il documento, conservato in una sorta di cartelletta con il riassunto dell’oggetto, da un antiquario di Lugo di Romagna – racconta l’esperto – riguarda una transazione tra il nobile Francesco Pusterla e Cristoforo Caimo che si sono scambiati dei beni, molto probabilmente dei terreni, tra Cinisello e Lesmo. Tutto il resto resta un mistero da svelare: il testo, scritto in latino, in piccoli caratteri a penna e completato da alcuni allegati, riporta una serie di citazioni riferite a sentenze pronunciate da quello che all’epoca era il Tribunale di Milano che si occupava di cause simili. Lo stiamo traducendo: non è un lavoro semplice in quanto la lingua non è quella classica, ma quella giuridica dell’epoca».

Scambio di terreni: il documento del 1500 che racconta un pezzo della storia di Lesmo, alla ricerca di Cristoforo Caimo

Che lo scambio abbia messo fine a vertenze di qualche tipo lo si desume dal fitto elenco delle sentenze citate e da alcuni riferimenti, compresi quelli a fideiussioni: in calce è ben visibile la sigla del notaio, molto probabilmente di Monza anche se non è escluso che fosse di Milano, a cui, secondo Rossin, si potrebbe risalire approfondendo le ricerche. L’individuazione dei terreni passati da una mano all’altra potrebbe, invece, essere più ostica in quanto nel 1534 non esisteva ancora il catasto, istituito qualche anno dopo dagli Spagnoli. La nebbia avvolge soprattutto l’identità di uno dei due contraenti: Francesco Pusterla era un esponente di una delle famiglie più importanti del tempo mentre non si hanno notizie di Cristoforo Caimo che potrebbe essere stato un nobile o, quantomeno, un ricco possidente con terreni a Lesmo visto il lignaggio del suo interlocutore: «Si potrebbe effettuare una ricerca all’Archivio di Stato – suggerisce lo storico – quelli parrocchiali sono stati avviati dopo il Concilio di Trento del 1545 e non contengono informazioni di questo genere».

Il documento sarà esposto a Cinisello, in una delle iniziative promosse dall’associazione Ludovico Di Breme, e potrebbe arrivare anche in paese: «Se il sindaco di Lesmo vuole vederlo mi può contattare – afferma Rossin sono a disposizione».
Lo storico auspica di ottenere, magari proprio da Lesmo, qualche notizia su Cristoforo Caimo che, ipotizza, potrebbe essere legato alla battaglia della Bicocca del 1522 in cui le truppe imperiali di Carlo V sconfissero quelle franco-veneziane di Francesco I.