Rotary Sedeca e la transizione ecologica: «Un cambiamento radicale»

La “transizione ecologica” al centro dell’appuntamento culturale del Rotary Sedeca (Seregno-Desio-Carate) con l’ingegner Giorgio Mastrorocco.
Rotary Sedeca Giorgio Matrorocco

La “transizione ecologica” è stato l’argomento trattato dall’ingegner Giorgio Mastrorocco all’appuntamento culturale del Rotary Sedeca (Seregno-Desio-Carate), di cui è presidente Gilberto Chiarelli. Il relatore ha spiegato che la “transizione ecologica” non è il nome del ministero, “né il mantra vuoto ripetuto dai governanti”. È piuttosto un processo strutturale indispensabile per il cambiamento del modello socioeconomico con il passaggio dai combustibili fossili all’utilizzo delle fonti energetiche green.

A cosa serve la transizione ecologica

È un cambiamento radicale” che non riguarda solo la questione climatica e l’uscita rapida dal sistema dei combustibili fossili ma anche la drammatica perdita di biodiversità, le profonde disuguaglianze tra emisferi, generi e generazioni e il modello economico stesso di produzione e consumo, quello del “capitale” e della crescita infinita.

“Grazie alla transizione ecologica – ha detto il relatore – è possibile affrontare in maniera efficace alcune delle sfide ambientali più delicate come la crisi climatica, diventata un’emergenza stringente e non più rimandabile, la riduzione della dipendenza energetica dai paesi esteri e dalle fossili”.

Transizione ecologica: progetti per l’uomo e l’ambiente

I diversi progetti legati alla transizione ecologica influiscono sia sull’essere umano che sull’ambiente, definendo uno stile di vita sempre più legato alla sostenibilità e al tempo stesso più economico.

Poi ha proseguito affermando che “la transizione ecologica è fondamentale per l’Italia e lo dimostra la decisione ufficializzata il 26 febbraio 2021 con il decreto legge “ministeri” di istituire il Ministero della transizione ecologica (MiTe), in sostituzione dele ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Un ministero con competenze integrative nel settore della politica energetica, è in forte dialogo con il ministero dello sviluppo economico, a dimostrazione che il concetto di sostenibilità non riguarda solo la sfera ambientale, ma abbraccia anche quella economica”.

La transizione ecologica e la “rivoluzione di sistema”

Il primo ministro della Transizione ecologica della storia italiana è Roberto Cingolani, fisico ed accademico, e prima ancora direttore scientifico dell’istituto italiano di tecnologia (Iit). Il ministero della Transizione ecologica si occupa delle risorse che garantiranno una tutela del territorio, dell’ambiente, del mare e delle politiche energetiche. Mastrorocco ha continuato così: “Non basta “spostare” i profitti verso il green, invocare l’economia circolare o la magia tecnologica. È necessaria una “rivoluzione di sistema”, non solo per andare oltre la pandemia, ma anche per trasformare la società e desiderare un futuro diverso”.