Referendum sulla giustizia: che cosa si vota

Cinque quesiti, cinque schede, cinque colori: il 12 giugno si votano anche i referendum, ecco cosa si può cambiare.
Un’aula del tribunale di Monza
Un’aula del tribunale di Monza

Rosso, arancione, giallo, grigio e verde: sono i colori delle schede che riceveranno gli elettori che domenica voteranno per i cinque referendum sulla giustizia. In Brianza gli aventi diritto saranno 671.922 di cui 326.781 uomini e 345.141 donne.
Il primo quesito, caratterizzato dalla scheda rossa, chiede l’abrogazione della legge Severino che prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per i parlamentari, i membri del Governo, i consiglieri regionali e gli amministratori locali condannati per reati gravi.

Referendum sulla giustizia: le altre schede

La scheda arancione propone di eliminare la reiterazione del reato dai motivi di applicazione della custodia cautelare, sia in carcere che ai domiciliari, prima del processo.
Il terzo quesito, stampato sulla scheda gialla, invoca la separazione delle carriere dei magistrati tramite l’eliminazione di quelle che vengono definite porte girevoli per impedire che possano passare dal ruolo di giudice a quello di pubblico ministero e viceversa.
La scheda grigia riguarda la cosiddetta equa valutazione dei magistrati e propone di estendere agli avvocati che compongono i consigli giudiziari la facoltà di esprimere il parere sulla loro professionalità e il loro operato.
La scheda verde propone la cancellazione dell’obbligo per i candidati al Consiglio superiore della magistratura di presentare da 25 a 50 firme a proprio sostegno e ha l’obiettivo di eliminare le correnti interne all’organismo.

Referendum sulla giustizia: la variabile quorum

Difficilmente i referendum promossi dalla Lega e dai Radicali raggiungeranno il quorum del 50% più uno in quanto non appassionano gli elettori. Oltre che Lega e Radicali sono schierati per cinque sì Forza Italia, Italia Viva e Azione mentre Fratelli d’Italia voterà no a quelli per la riforma della Severino e della custodia cautelare. Il Partito democratico, con il segretario Enrico Letta orientato per cinque no, lascerà libertà di voto. Si è espresso per il no il Movimento 5 stelle.