Ragazzini fuori controllo in Brianza: vandalismi, scherzi. E l’offesa in chat perdonata dalla prof

Ragazzini fuori controllo nel Vimercatese: bande segnalate per vandalismi e scherzetti. E in una scuola anche un caso di offese via chat a una prof.
Ragazzi smartphone - foto Master1305
Ragazzi smartphone – foto Master1305

Insulti alla professoressa nella chat whatsapp degli alunni. È accaduto in una scuola del Vimercatese dove dei giovanissimi chattando, senza regole e senza rendersi conto delle gravi conseguenze a cui potevano andare incontro, si sono lasciati andare superando i limiti del consentito.
Parole pesanti, soprattutto quelle di uno studente che hanno travalicato non soltanto la buona educazione, ma soprattutto i confini della chat stessa. Arrivando, dritti dritti, alle orecchie della professoressa. Che a quel punto si era riservata di valutare la possibilità di presentare denuncia.

Ragazzini fuori controllo in Brianza: una chat di classe ha rischiato di portare a una denuncia

Quel che ai giovani era sfuggito – e in particolar modo all’autore delle parole incriminate – infatti, è che l’insegnante è un pubblico ufficiale e come tale, è protetto dalla legge che trasforma il già grave insulto in un ben più significativo oltraggio. Senza contare la diffamazione, avendo superato la chat studentesca il numero limite di tre persone simultaneamente, ciò che configura appunto questo tipo di reato. E la piazza virtuale non va esente dalla legge con conseguenze anche nell’immediato.
Con l’approvazione del decreto legge Valditara, lo scorso 25 settembre, la Camera ha dato il via libera al disegno di legge della cosiddetta “riforma del voto in condotta”, in cui anche il comportamento dello studente va a far media portando nei casi più gravi anche alla “condanna” ad attività di cittadinanza solidale.
Fortuna ha voluto che la professoressa abbia deciso di esercitare la più nobile delle arti. Quella del perdono o meglio quella di evitare ad uno studente di ritrovarsi nell’occhio di un ciclone probabilmente non preventivato. Una scelta che, si spera, possa dare i suoi frutti.

Ragazzini fuori controllo in Brianza: petardi contro persone e animali a Ornago

E non va meglio lontano dalle aule. È di questi giorni infatti l’allarme per una banda di ragazzini che a Ornago sta seminando il panico lanciando petardi contro persone e animali. Le prime testimonianze sono apparse sui social network nel gruppo dedicato alla città. Poi la vicenda è diventata di pubblico dominio. La banda è stata descritta nelle testimonianze – di cui alcune anche filmate – composta sia di ragazzi sia di ragazze, sei persone in tutto, che indossano abiti neri e bianchi e che con il volto coperto agirebbero durante il giorno. Più di un racconto ha riguardato persone uscite di casa per passeggiare con il proprio cane. Il gruppo avrebbe atteso in questi casi padrone e animale domestico per far scoppiare i petardi a poca distanza da quest’ultimo scatenandone così il terrore.
Un divertimento desolatamente minimo, ma dalle conseguenze reali e concrete per le vittime. Lo stesso avrebbero fatto gettando i petardi in proprietà privati. Ora è caccia grossa ai responsabili.

Ragazzini fuori controllo in Brianza: a Burago torna lo scherzetto dei citofoni

Non va meglio nella vicina Burago di Molgora dove, nella zona di vicolo Villa, negli scorsi giorni sono state segnalati diversi episodi di un vecchio scherzo evidentemente ritornato di moda. Quello di suonare ai citofoni, specialmente di persone anziane, per poi fare scherzi o scappare. Riproponendosi poi dopo qualche minuto per il solo gusto di indurre la persona a continuare ad alzarsi per rispondere. Che, nel caso delle persone di una certa età, può rappresentare non soltanto una grande fatica, ma anche motivo di apprensione. La zona è videosorvegliata, ma resta il fatto che gli episodi che ovviamente riportano a galla il tema del disagio giovanile che del resto accompagna da tempo non solo la Brianza, ma tutta l’Italia e che di recente è tornato a far parlare ampiamente di sé con episodi che vanno dalla mera stupidità a fatti ben più gravi e penalmente rivelanti.

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