Nell’ambito dell’attività preventiva dei tentativi di infiltrazioni mafiose in provincia, il prefetto di Monza e Brianza Patrizia Palmisani ha firmato lunedì 22 giugno quattro provvedimenti interdittivi nei confronti di altrettante società con sede legale a Monza, attive nel settore del commercio all’ingrosso di caffè e di bevande non alcoliche, nonché nella gestione di alcuni bar nelle Province di Milano e di Palermo.
Si tratta di società – spiegano dalla Prefettura – che nel corso degli ultimi anni hanno fatto registrare un numero anomalo di modifiche degli assetti societari, presumibilmente finalizzati a eludere la normativa antimafia. I diversi passaggi di proprietà sono stati tutti ricostruiti nel dettaglio grazie alla collaborazione del Centro operativo D.I.A. (Direzione investigativa antimafia) di Milano, e hanno consentito di individuare la presenza nei quadri societari di soggetti riconducibili alla sfera di influenza della criminalità organizzata.
Una volta rilevata la vicinanza agli interessi dell’organizzazione “Cosa nostra” e il pericolo di condizionamento delle scelte societarie, il Prefetto ha immediatamente adottato i quattro provvedimenti interdittivi per la salvaguardia dell’ordine pubblico economico, della libera concorrenza tra le imprese e del buon andamento dell’Amministrazione pubblica, che impediscono agli operatori economici di conservare rapporti giuridici con Enti pubblici.
I provvedimenti sono stati comunicati alle Forze di polizia, alla Camera di Commercio e alle Amministrazioni comunali interessate per il seguito di competenza.