Protesta contro il caro pedaggi Monza, presidio della Lega e Mgp

La Lega Nord alza le barricate contro i caselli-gabellieri e nella battaglia scendono in campo anche gli esponenti istituzionali del Carroccio. Sabato protesta insieme ai Giovani padani alla barriera di Sesto San Giovanni, al confine con Monza. Con tanto di hashtag creato ad hoc.
La protesta a Sesto San Giovanni
La protesta a Sesto San Giovanni Foto da internet

La Lega Nord alza le barricate contro i caselli-gabellieri e nella battaglia scendono in campo anche gli esponenti istituzionali del Carroccio. Al grido “è ora di finirla con il razzismo di Stato” il Carroccio scende in campo, anzi in autostrada, organizzando “presidi ai caselli autostradali per esternare l’indignazione che scaturisce dalla fatica e dal sacrificio di chi paga molto più di quanto possa e solo per lavorare e in cambio non riceve nulla”.

La Lega Nord di Monza e Brianza e i Giovani padani manifesteranno sabato 11, alle ore 11, davanti alla barriera di Sesto San Giovanni, al confine con Monza, della A52.

“Non è giusto che il grande raccordo anulare di Roma sia gratuito, mentre le tangenziali milanesi siano a pagamento – spiega il segretario provinciale del Carroccio di Monza e Brianza, Alberto Rivolta – Come se non bastasse, gli aumenti dei pedaggi hanno interessato solo le tratte nelle regioni della Padania. Nel Mezzogiorno, le tariffe sono rimaste invariate e moltissime tratte sono addirittura non a pagamento. La disparità di trattamento dello stato italiano continua, ed ancora una volta le regioni del Sud sono privilegiate, tanto a pagare è sempre il Nord. Addirittura il casello della Tangenziale Est di Vimercate è aumentato del 12,5%.

“A fronte della disparità di trattamento che Roma fa tra Nord e Sud cresce la voglia di indipendenza – aggiunge il vicesegretario provinciale, Andrea Villa – visto che è il Nord a pagare sempre per tutti almeno ai residenti dei Comuni limitrofi ai caselli sia concessa una sorta di carta sconto, visto che già subiscono i danni in termini di traffico e inquinamento. Altrimenti porteremo avanti forme di protesta più dure, come dice chiaramente l’hashtag creato appositamente, ovvero #iononpago”.

“A Roma – conclude il coordinatore provinciale dei Giovani Padani, Alessandro Corbetta – la gratuità del raccordo anulare è giustificata dai politici della capitale con il fatto che viene utilizzato da chi va a lavorare. Anche in Lombardia le tangenziali vengono utilizzate da chi lavora, e non vengano loro ad insegnarci che cosa sia il lavoro. Anzichè continuare ad aumentare le tariffe, si pensi almeno ad un sistema che agevoli chi davvero utilizza quotidianamente le tangenziali milanesi per andare a lavorare, applicando uno sconto a chi abita nei dintorni dei caselli e delle barriere ed ogni giorno o abolendo i caselli, non è possibile che si debba pagare per andare a lavorare. La stessa cosa si potrebbe pensare anche in futuro per Pedemontana, che avrà dei caselli in Brianza”.