Servizio antitruffa “porta a porta” per i carabinieri della Compagnia di Vimercate. Per prevenire episodi da parte dei ben noti “finti tecnici” o anche finti tutori dell’ordine o finti rappresentanti, i militari hanno avviato l’attività su tutti i territori di competenza: Vimercate, Carugate, Agrate Brianza, Bernareggio, Bellusco, Trezzo sull’Adda, Vaprio d’Adda.
In questi giorni sono in atto incontri nei centri anziani e altri centri di aggregazione con persone di diverse fasce di età (soprattutto anziani) curati dai comandanti di Stazione a Vimercate, Pozzo d’Adda, Trezzo sull’Adda, Agrate Brianza, Bernareggio. I carabinieri intervengono con le polizie locali e in accordo con i sindaci fornendo consigli utili per evitare di cadere nelle truffe e i vademecum dell’Arma.
Giovedì l’incontro ad Agrate. Il maresciallo Andrea D’Antoni e il comandante dei vigili Gioacchino Lorenzo hanno presentato l’iniziativa con l’assessore ai Servizi Sociali Carmen Collia.
«Quando siete per strada fate attenzione a chi chiede informazioni e tende ad abbracciarvi o baciarvi – ha detto il maresciallo – perché loro vogliono entrare in contatto con voi per sottrarvi catenine, collane e braccialetti d’oro. Vi consigliamo di mettervi ad urlare e minacciare queste persone di chiamare il 112 col cellulare in mano. Queste persone si dilegueranno perché il confine tra un furto con destrezza e una rapina è molto labile e se colti in fragranza di reato rischiano una pena maggiore. Abbiamo avuto un episodio di una coppia composta da un uomo e una donna che girava in auto e derubava in questo modo gli anziani».
Un’altra truffa che non passa mai di moda è quella dello specchietto rotto messo in pratica lanciando un sasso contro la macchina della vittima designata e fingendo un danno: uno stratagemma che in alcuni casi ha fruttato anche 2mila euro.
«Per quanto riguarda le vendite porta a porta, queste sono previste dalla legge, ma se avete dei dubbi sulla persona che suona al vostro campanello chiamate in Comune o i carabinieri, perché abbiamo l’elenco delle persone che effettuano questo tipo di lavoro sul territorio e possiamo capire al volo se si tratta o meno di un raggiro – ha aggiunto Lorenzo – Vi consigliamo di memorizzare sul vostro telefono sia il numero del 112, che della polizia locale».
Il consiglio principale è di non avere paura a rivolgersi alle forze dell’ordine e a denunciare.
(* ha collaborato Michele Boni)