«Esprimo tutta la mia solidarietà e quella dell’Amministrazione alla famiglie dei bambini vittime, secondo le accuse, di maltrattamenti subiti da due maestre della scuola d’infanzia statale Calastri. Come Sindaco e come cittadino sono vicino alle mamme e ai papà che si sono trovati a vivere quello che è un vero e proprio incubo. Ringrazio i nostri Carabinieri e il comandante Ciancimino per la competenza, la sensibilità e la riservatezza con cui sono state condotte le indagini».
Sono le parole del sindaco di Cesano, Maurilio Longhin, dopo la sospensione di due maestre della scuola materna per presunti maltrattamenti sui piccoli alunni. Per il primo cittadino, le famiglie «nonostante le più che giuste preoccupazioni hanno avuto la forza di collaborare affinché si arrivasse a fare chiarezza e a una soluzione corretta. Si tratta di un’indagine molto delicata condotta con efficienza e professionalità dai Carabinieri, che si sono avvalsi di intercettazioni audio e video».
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Le insegnanti sono state interdette dalla professione per nove mesi: il tempo necessario alla magistratura per arrivare in fondo all’indagine. Nel frattempo in una nota i due dirigenti della scuola (quello in carica e quello reggente all’epoca dei fatti), cioè Marilena Giglia e Gabriella Zanetti, “comunicano che la scuola nella situazione in questione si è mossa con le dovute cautele, assumendo un atteggiamento collaborativo con le Autorità Giudiziarie procedenti e tenendo in seria considerazione, fin da subito, le segnalazioni dei genitori dei bambini coinvolti. Al di là dei risvolti, le sottoscritte sottolineano l’impegno da sempre profuso da questa istituzione scolastica, per la sicurezza, la tutela dei minori e il loro benessere”.
«La notizia che arriva da Cesano Maderno è di quelle che nessuno vorrebbe mai avere. Aspettiamo che si compia l’iter giudiziario ed evitiamo inutili e dannose generalizzazioni sul mondo della scuola, ma è chiaro che notizie di questo tipo rendono necessaria l’applicazione della disposizione voluta dal precedente Governo sull’installazione di telecamere negli asili» ha invece commentato l’onorevole della Lega Massimiliano Capitanio insieme al capogruppo in consiglio Marina Romanò, convinti che «la videosorveglianza tuteli le stesse maestre da possibili accuse infondate».
«Quando la Lega era al Governo avevamo spinto e ottenuto l’obbligatorietà di installare sistemi di videosorveglianza e apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini nelle scuole dell’infanzia, stanziando 5 milioni di euro per il 2019 e 15 per ciascuno dei cinque anni successivi. L’invito ai Comuni è di sfruttare il prima possibile queste risorse».