Poste, un’estate calda in Brianza Scatta la protesta: «Pochi postini»

La Cgil ha avviato la procedura contrattuale e di legge per aprire lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste Italiane in Lombardia. «Da tempo _ dice il sindacato _ denunciamo una situazione di forte criticità nei centri di recapito e negli uffici postali. L’azienda stessa aveva certificato una carenza di 400 portalettere».
Poste italiane
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La Cgil ha avviato la procedura contrattuale e di legge per aprire lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste Italiane in Lombardia. “Da tempo _ dice il sindacato _ denunciamo una situazione di forte criticità nei centri di recapito e negli uffici postali. L’azienda stessa aveva certificato una carenza di 400 portalettere. Con l’estate la carenza aumenta a dismisura per la programmazione delle ferie, compensata solo parzialmente dalla immissione di contratti a termine di 2-4 mesi, insufficiente a garantire il fabbisogno. L’ovvia conseguenza: l’aumento delle giacenze, già molto rilevanti, anche di atti come le cartelle Equitalia, e lo scadimento ulteriore della qualità del servizio già messo sotto accusa anche da diverse amministrazioni comunali. Le responsabilità di questa situazione risiedono, a livello centrale, nei ritardi nell’applicazione degli accordi nazionali e regionali, che hanno portato al fallimento della riorganizzazione del recapito e della logistica e bene ha fatto il nuovo amministratore delegato ad azzerare i vertici di questi settori. Ma pesanti responsabilità ricadono anche a livello regionale e territoriale per avere affrontato con approssimazione e senza la sufficiente capacità questi problemi, preferendo una gestione del consenso basata sui soliti sistemi clientelari, purtroppo ancora assai diffusi in Poste Italiane, a scapito della professionalità e della competenza. Chiediamo interventi urgenti per far fronte a una vera e propria emergenza. Nell’immediato il rafforzamento dei contratti a termine, la trasformazione dei part-time presenti negli uffici postali insieme a interventi strutturali per la copertura delle carenze di organico quale condizione per la qualificazione di un servizio assai deteriorato. Con questa iniziativa vogliamo anche portare all’attenzione del nuovo amministratore delegato, Francesco Caio, che si è espresso per il potenziamento degli investimenti nel settore del Servizi postali, la necessità di un intervento forte per contenere lo scadimento del servizio in Lombardia e ridare fiducia ai lavoratori demotivati e stanchi di sopperire alle criticità irrisolte. A fronte di una chiusura negativa della procedura contrattuale si decideranno le iniziative sindacali più opportune.