Pedemontana tra chi non paga e chi paga tutto: nessuno sconto a chi ha il Telepass

I pendolari di Pedemontana che utilizzano il Telepass si sono visti addebitare i passaggi senza gli sconti previsti sui pedaggi e promossi negli ultimi mesi per incentivare l’utilizzo dell’autostrada. La società: visualizzabili dalla fattura successiva. Intanto partono i solleciti per chi non ha ancora mai pagato.
Innesto Milano-Meda Pedemontana tratta B1 a Lentate
Innesto Milano-Meda Pedemontana tratta B1 a Lentate Francesca Manfredi

Non solo una procedura di iscrizione al Conto targa, il sistema per ottenere in passato la gratuità del passaggio e ora gli sconti per i pendolari, che è stata ritenuta dai più complessa. Non solo le attese al numero del customer care ascoltando la musica di sottofondo sperando di riuscire a parlare con un operatore e infine non solo i ritardi nella possibilità di verificare l’ammontare dei propri pedaggi. L’ultimo della lista dei problemi da affrontare per i pendolari di Pedemontana riguarda chi ha anche il Telepass.


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Il timore dei possessori del dispositivo si è infatti avverato: i passaggi sono stati registrati e fatturati proprio nel conto Telepass, senza la possibilità di usufruire del sistema di scontistica degli ultimi mesi promosso da Pedemontana per invogliare i possibili pendolari dell’autostrada a utilizzarla.

Dalla società Pedemontana hanno risposto agli utenti che gli sconti saranno in realtà visualizzabili dalla fattura successiva.

Insomma, cresce l’insoddisfazione, tra chi si era abituato a percorrere abitualmente la nuova tratta tra la fine della Milano- Meda, a Lentate sul Seveso, e l’autostrada A8 , in prima battuta anche per lo scarso traffico che anche nelle ore di punta caratterizza l’arteria.

Il rovescio della medaglia è la raffica di solleciti in arrivo da Pedemontana per i circa 250mila insolventi dall’introduzione del pagamento lo scorso novembre.

Un primo scaglione di 40 mila notifiche è partito questa settimana e arriverà a giorni: è diretto agli utenti non paganti dei passaggi a novembre, dicembre e gennaio che hanno accumulato un debito di almeno 5 euro nel periodo di riferimento. Ci sarebbero poi circa 100 mila targhe italiane che risultano non aver pagato importi inferiori a 5 euro.