Ospedale di Vimercate eccellenza per la colite ulcerosa

L’ospedale di Vimercate è tra i primi 5 a livello nazionale per la diagnosi e la cura della rettocolite ulcerosa. Casi in aumento.
Renzo Shalling Ospedale di Vimercate

L’ospedale di Vimercate è un’eccellenza nazionale nella cura della rettocolite ulcerosa. Lo segnala la piattaforma web “dovesalute.it”, che valuta le strutture sanitarie sulla base dell’analisi statistica dei dati di trattamento e attività. Il presidio è tra i primi 5 a livello nazionale per la diagnosi e la cura della rettocolite ulcerosa. La malattia è una delle due patologie croniche infiammatorie dell’intestino, insieme al morbo di Crohn. Interessa, più o meno estesamente, il colon e il retto.

I numeri

In Italia l’incidenza è di circa 7 nuovi casi ogni 100mila abitanti l’anno, con un trend in aumento. Nel nostro Paese si calcola che siano circa 150mila le persone che soffrono di retto colite ulcerosa.

Pur non conoscendo con esattezza le cause che la determinano, gli specialisti spiegano che essa derivi dall’interazione tra fattori genetici, ambientali, immunologici e microbiologici.

In via Santi Cosma e Damiano di Vimercate, nell’ambito dell’unità operativa semplice dipartimentale di endoscopia diretta da Marcella Berni Canani, opera una ambulatorio dedicato alla rettocolite ulcerosa e in generale alle malattie intestinali infiammatorie. Responsabile della struttura è Renzo Shalling: lo specialista ha ricordato che il trattamento terapeutico è medico farmacologico. La chirurgia interviene soltanto in caso di complicanze, arrivando anche alla resezione integrale del colon.

«Ogni anno acquisiamo nuovi casi»

A Vimercate garantiamo la diagnosi della malattia, con il supporto endoscopico, radiologico e anatomopatologo, e la presa in carico della sua cronicità”, ha aggiunto Shalling.

Circa 400 i malati con patologia cronica intestinale seguiti dall’ambulatorio che provengono in gran parte, ma non solo, dalle aree che fanno capo al nosocomio.

E tuttavia ogni anno – ha confermato Shalling – tendiamo ad acquisire sempre più nuovi casi. Mi ricordo che quando abbiamo avviato l’attività, oltre 10 anni fa, erano una trentina i pazienti seguiti”.