Bisognerà attendere fino al 19 giugno per conoscere la sentenza a carico dei due dei maggiorenni presenti quella maledetta sera in cui fu assassinato il giovane vimercatese Simone Stucchi. Una richiesta di condanna che comunque lascia sempre più senza parole i genitori e la sorella di Simone: 7 anni e 2 mesi e 8mila euro di multa e 7 anni di reclusione ai due dei giovani, tra i 19 maggiorenni arrestati per la maxi rissa nel parco a Pessano con Bornago, che il 29 settembre 2021 vide Simone Stucchi abbandonato in una pozza di sangue dopo che era stato colpito da diverse coltellate che non gli lasciarono scampo.
Omicidio Stucchi: le richieste del pm
“Stucchi non ha avuto completamente giustizia – ha però precisato il pm Antonio Cristillo nella sua requisitoria – perché se è vero che è stato ucciso da 5 o 6 persone, è anche vero che le imputazioni dolose del delitto sono a carico di uno solo”, il minorenne individuato come colui che materialmente lo ha accoltellato. “Hanno voluto la morte di Simone Stucchi o comunque la potevano prevedere”. Sono le parole del pm Antonio Cristillo che ha chiesto alla Corte d’Assise di condannare a 7 anni e 2 mesi e 8mila euro di multa e 7 anni di reclusione due dei giovani, che hanno ucciso il 22enne.
Rissa nata da contrasti tra i due gruppi per un debito di droga e annunciata da “un susseguirsi di messaggi” del giorno precedente con la “chiamata alle armi”.
Prima della requisitoria, è stato sentito in aula l’ultimo ragazzo, testimone assistito ma proprio nei giorni scorsi assolto da tutti i reati contestati dal Tribunale per i minorenni. E sempre durante la sua requisitoria davanti alla Corte di Assise di Milano, la pubblica accusa ha sottolineato come “i due imputati fossero in grado di prevedere quale sarebbe stato lo sviluppo della rissa. Erano stati infatti resi edotti della presenza delle armi. Erano stati altrettanto resi edotti dell’acredine tra i due gruppi”, quello di Pessano con Bornago che “ha avuto la meglio” su quello di Vimercate a cui apparteneva la vittima. In pratica il pm ha spiegato che pur non riuscendo a focalizzare con precisione a chi attribuire le specifiche condotte, e comunque ritenendo che i due imputati siano responsabili di concorso anomalo in omicidio volontario, rissa lesioni e spaccio, le sue richieste erano “miti” per il “minimo contributo” dato “nella preparazione o esecuzione” dai due giovani: sette anni, appunto.
Omicidio Stucchi: la difesa dei due giovani
Dal difensore di uno dei due imputati del resto la linea mantenuta è stata quella della non prova, cioè che “deve essere dimostrato” che il suo assistito “ha avuto una condotta” compatibile con quanto accaduto, invitando la Corte a “non sovrapporre la presenza del ragazzo al parco”, luogo di ritrovo serale, “con la prova” di una sua partecipazione alla rissa di cui, per altro, “non ci sono indizi chiari, precisi e concordanti”. Da parte invece dell’avvocato di Massimiliano Stucchi e Daniela Grassi, genitori di Simone, che della sorella Andrea, la richiesta per i danni per ciascuno di loro, che ammonta a circa un milione di euro, è così ripartita: 385mila euro per ciascuno dei genitori e 164 mila euro per la sorella.