Più attenzione alle persone che rischiano di perdere la vista. Il presidente della Società Oftalmologica italiana, il monzese Matteo Piovella, ha chiesto al nuovo governo l’impegno morale per intervenire sulle difficoltà economiche e organizzative che impediscono all’oculistica italiana di sostenere e curare i pazienti a rischio perdita della vista così come viene fatto in Germania, Francia, Spagna e, sebbene con difficoltà sempre crescenti, in Inghilterra. Piovella ha preso parte pochi giorni fa a Roma alla centunesima edizione del congresso della Soi.
Oftalmologia, il presidente Piovella: “La Cenerentola del servizio sanitario nazionale”
“L’Oftalmologia – spiega Piovella – viene ghettizzata quale cura “elettiva”. Quindi, non viene considerata né prioritaria né indispensabile. Quando arriviamo a chiedere il necessario, non rimane un solo euro per i pazienti a rischio perdita della vista, nonostante gli occhi siano gli organi più sofisticati dopo il cervello e ben cento volte maggiormente complessi del cuore che ha solo funzione di pompa. In pratica, rappresentiamo la Cenerentola del Servizio sanitario nazionale col risultato che i cittadini sono costretti a pagare di tasca propria nel sistema maggiormente penalizzato al mondo, dato che in Italia la politica ha deciso di non adottare la compartecipazione alla spesa”.
Oftalmologia, il presidente Piovella: “7mila medici oculisti salvano la vista a 1,5 milioni di persone”
Dati alla mano, in Italia le attese per l’intervento di cataratta arrivano a raggiungere tre anni, le visite oculistiche spesso non vengono più effettuate negli ospedali e il servizio sanitario nazionale è quasi del tutto privo di nuove tecnologie in ambito oftalmologico.
“Nonostante tutto questo – evidenzia Piovella – i settemila medici oculisti salvano la vista a un milione e mezzo di persone ogni anno effettuando 20 milioni di visite con capacità e competenza”.
Le difficoltà già in essere sono state aggravate dalla pandemia. “Abbiamo carenze di cura per i pazienti affetti da maculopatie – sottolinea Piovella – ben il 70% di loro non accede a terapie adeguate solo per inadempimenti burocratici mai così penalizzanti”.
Oftalmologia, il presidente Piovella: 600 milioni per ammodernare le attrezzature
L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera i difetti di vista la causa principale di ipovisione e cecità. Al mondo ben 2,2 miliardi di persone presentano una penalizzazione della vista, di cui 123 milioni a causa di difetti visivi, 826 milioni per la presbiopia, 65 milioni per la cataratta e 7 milioni per il glaucoma.
In Italia, secondo Piovella, servirebbero 600 milioni per ammodernare attrezzature e tecnologie che permetterebbero una precisione diagnostica che solo qualche anno fa non si poteva ottenere e renderebbero la diagnosi e la cura accessibile a tutti.
“Per questo – conclude – medici oculisti e pazienti devono condividere una coscienza reale della situazione e proporre azioni virtuose a sostegno della salvaguardia della vista. La prevenzione manca e si è ulteriormente ridotta con la pandemia”.