Il giallo degli odori molesti a nord di Arcore va in scena da diverse settimane e, al momento, nessuno ci si raccapezza. Il fenomeno è netto e in alcune zone troppo prepotente e fastidioso per non essere notato. Difficile identificare non solo l’origine, ma anche il tipo di problema che riempie di puzza nauseabonda l’area tra il confine con Usmate Velate e l’anticamera del centro-città: piazza Pertini e dintorni.
Una decina di giorni fa il tema era emerso anche durante la serata pubblica organizzata dalla Protezione civile, alla quale aveva preso parte anche l’assessore Fausto Perego. Proprio Perego aveva avanzato l’ipotesi finora considerata più probabile, ma oggi in discussione: periodi lunghi di siccità, aveva detto, fanno ristagnare il materiale organico che si deposita nelle griglie di scolo delle acque bianche e nei sifoni. In assenza di piogge che lavano via questi piccoli residui, gli odori si intensificano.
Sotto accusa ci sarebbe la roggia che convoglia le acque bianche in arrivo da Usmate: poco dopo l’area riurbanizzata dell’ex Lamperti in via Gilera (dove hanno aperto supermercati e fast food), sulla sinistra, procedendo verso Velate. Troppo forti, però, e nuovi, quegli odori, per essere frutto di un fenomeno ordinario.
Sabato scorso la Protezione civile ha eseguito il periodico monitoraggio delle griglie e neanche quella del Rio Rinz in arrivo al Laghettone (zona semaforo che precede l’area) è risultata particolarmente colpita dal problema. Tra l’altro chi abita nel quartiere intorno a Bernate può testimoniare che gli odori molesti si sprigionano solo la sera, con intensità variabile, anche molto forte.
Tutti questi elementi stanno facendo pensare piuttosto all’attività di qualche azienda della zona. L’amministrazione ha iniziato a mobilitarsi: «Abbiamo allertato BrianzAcque nei giorni scorsi – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Roberto Mollica Bisci giovedì – e chiesto di effettuare verifiche più approfondite sulla rete idrica e sugli impianti di sua competenza. Prenderemo contatti anche con Usmate perché gli odori provengono dal confine e non possiamo escludere che arrivino da qualche azienda di quel territorio. Verifiche saranno eseguite anche tra le aziende del nostro territorio».