Occhio alla buca. Quando la segnalazione passa, prima e più velocemente, attraverso i social network. Sta nascendo proprio in questi giorni il gruppo Facebook “Occhio alla buca Monza” ideato e gestito da una giovane monzese con l’obiettivo di evitare ruzzoloni e di aiutare l’amministrazione comunale nella mappatura delle buche in città. Un’idea alla quale si associa anche il Cittadino, che invita tutti i monzesi e non a costruire insieme la mappa delle buche della città: per partecipare basta inviarci la segnalazione esatta e magari anche una foto con qualunque mezzo: per email a redazioneweb, sulla nostra pagina Facebook (con oggetto o titoli “Occhio alla buca Monza”) oppure via Twitter (con hashtag #occhioallabucamonza). Le raccoglieremo, per farne uno strumento utile per tutti.
«Ormai Facebook è la nuova piazza – spiega – Tutto prima passa attraverso i social network più immediati e facilmente raggiungibili da un numero sempre maggiore di utenti». A dimostrazione anche dell’esperienza mediatica dell’ultimo allagamento del Lambro con continui post, foto e segnalazioni in tempo reale dell’evoluzione della tragedia. «Spesso poi le persone non hanno un rapporto facile e immediato con la pubblica amministrazione – continua l’ideatrice del gruppo – Non si sa mai a che sportello o ufficio rivolgersi, mentre segnalare un disagio con foto, indicazioni magari della via e del numero civico di una buca, o di dissesti del manto stradale è più facile e immediato».
L’idea è anche quella, qualora il gruppo dovesse raccogliere un numero elevato di adesioni, di creare una sorta di collaborazione con il Comune. «Il nostro gruppo vuole essere di supporto al bene della città – aggiunge – Inviando al sindaco e all’assessore ai Lavori pubblici Antonio Marrazzo, magari con cadenza mensile, le segnalazioni che ci sono state fornite». Un bel lavoro per il Comune che, soprattutto dopo il problema degli allagamenti, vede seriamente peggiorata la situazione del manto stradale in alcuni punti della città, sia in centro sia in periferia. «Il Comune non può arrivare ovunque – conclude – Un lavoro capillare dei cittadini segnalatori può rivelarsi un valido aiuto. Il tutto seguendo un preciso comportamento etico perché le segnalazioni non scadano in un linguaggio scurrile e volgare, ma il gruppo sia sempre e comunque un mezzo costruttivo per aiutare le istituzioni a garantire strade e marciapiedi sicuri e curati».