Nova Milanese, posata una pietra d’inciampo per Mario Sironi, scomparso a Zwickau

Alla cerimonia di posa è intervenuto anche Carlo Sironi, che aveva solo 4 anni quando il fratello maggiore venne prelevato. Significativo il coinvolgimento delle scuole
La cerimonia di posa della pietra d’inciampo ha coinvolto le scuole locali

Dagli alunni delle primarie a quelli della secondaria di primo grado. La posa della pietra di inciampo, nel giorno della Memoria, è stata una grande occasione di educazione alla trasmissione di valori positivi con gli alunni dei due comprensivi cittadini Giovanni XXIII e Margherita Hack. È dedicata a Mario Sironi la pietra di inciampo, la terza realizzata dall’artista tedesco, Gunter Demnig, per il Comune di Nova Milanese, dopo quelle che ricordano Mario Vanzati ed Amedeo Scuratti.

Pietra d’inciampo: chi era Mario Sironi

Carlo Sironi con la pietra dedicata al fratello Mario

Non aveva ancora 20 anni Mario Sironi, quando venne prelevato con la forza dalla sua abitazione di via Madonnina 5. Trasportato prima al carcere di Monza, poi a quello di San Vittore, venne torturato per poi essere caricato sul treno diretto a Flossenburg. Classificato come politico, la sua matricola era 43768. Il 21 febbraio 1945 venne trasferito nel campo di Zwickau, dove morì per denutrizione, malattie e percosse il 7 marzo 1945. Ma per i suoi familiari risultava disperso fino a metà degli anni Settanta.

Pietra d’inciampo: il ricordo del fratello Carlo Sironi

La posa della pietra da parte di Carlo Sironi

«Io avevo quattro anni quando sono venuti a prelevarlo a casa -ha raccontato il fratello Carlo, classe 1940, presente alla cerimonia-. Mario era il maggiore, io l’ultimo. Ho un vago ricordo di quel momento, ma nulla di più purtroppo. Ero piccolo. E quello che mi è dispiaciuto di più è proprio non averlo potuto conoscere». E ha proseguito: «In famiglia non si parlava mai di lui -ha continuato Carlo Sironi-: il dolore di mia mamma Ines era davvero immenso, qualche anno prima era morta l’unica sorella Onorina, aveva 14 anni, era la terzogenita dopo Mario e Luigi. Poi c’erano Felice, Ugo e infine io».

Pietra d’inciampo: il percorso della memoria dei novesi

Gli studenti presenti

Una mattinata intensa durante la quale i ragazzi sono stati protagonisti con i loro cartelloni, le loro riflessioni che hanno voluto ricordare i novesi, ma non solo, uccisi nei campi di concentramento. Dopo un momento di riflessione in prossimità delle due pietre già posizionate, di fronte alla villa Brivio quella per Amedeo Scuratti e sempre in via Madonnina la prima collocata a memoria di Mario Vanzati, la posa della pietra che ricorda Mario Sironi in via Madonnina, all’altezza della Farmacia Comunale 1. «Oggi ragazzi -ha sottolineato il sindaco Fabrizio Paganiabbiamo toccato tutti i luoghi in cui sono state poste le pietre di inciampo novese, un percorso della memoria, un viaggio delle emozioni e dei valori che animarono gli anni della seconda guerra mondiale. Oggi con voi ragazzi vogliamo condividere una giornata frutto di un percorso di partecipazione e condivisione della memoria, un percorso che viveva uno dei suoi momenti più importanti nel viaggio a Mauthausen, che dal 2020 non abbiamo più potuto realizzare a causa del Covid, ma che ci auguriamo di riprendere presto». E poi l’invito a combattere l’indifferenza sottolineato sempre dalla senatrice Liliana Segre. «Non rimaniamo indifferenti di fronte all’amico che ha bisogno di aiuto, stiamo attenti».