Una Festa della Repubblica all’insegna delle benemerenze a Nova Milanese. Verranno consegnati nel pomeriggio del 2 giugno, a partire dalle 17, nel cortile di villa Brivio i “Luit d’oro”, ovvero le benemerenze civiche caratteristiche di Nova assegnate da un’apposita commissione, e dietro segnalazione e suggerimenti degli stessi cittadini.
Negli anni scorsi la cerimonia si è svolta nel mese di dicembre, quest’anno, a causa delle restrizioni pandemiche, pur avendo individuati i destinatari prima di Natale il Comune ha preferito aspettare un momento differente per poter dare la giusta importanza ai riconoscimenti.
La scelta è ricaduta sulla Festa della Repubblica. I Luit d’oro saranno consegnati a don Luigi Caimi, Marina Tagliabue e Giuseppe Scuratti. Non mancano le benemerenze alla memoria che quest’anno la commissione ha voluto attribuire a Marilena Caimi e Virginio Bettini.
Don Luigi è il parroco di Sant’Antonino dal settembre del 2008, lo conoscono tutti e non c’è novese che non abbia apprezzato in quest’ultimo periodo di pandemia la sua straordinaria vicinanza alla comunità con le preghiere in filodiffusione da marzo ad aprile attraverso “Radio Campanile” fino ai rosari itineranti e le benedizioni per strada.
Classe’45 falegname di professione, Giuseppe Scuratti è stato segnalato per la sua attività di volontariato nei laboratori di falegnameria della scuola Giovanni XXIII e nel carcere di Bollate.
«L’esperienza nel carcere è iniziata un po’ per caso – ha raccontato Scuratti – avevo partecipato ad una visita con il gruppo degli Artigiani di cui all’epoca, nel 2006, ero vicepresidente. Un consiglio dato durante la visita al laboratorio di falegnameria ha stabilito il contatto per la collaborazione che è proseguita fino al 2018.
Avevo deciso di smettere, ma poi mi hanno chiesto di ricominciare e non ho saputo dire di no, anche se poi non è stato possibile per la pandemia».
Due i Luit alla memoria a Virginio Bettini, docente, scrittore, vero luminare dell’urbanistica sostenibile e Marilena Caimi, anch’essa scrittrice di testi scolastici e non solo, venuti a mancare in quest’ultimo anno.
La cerimonia del pomeriggio sarà l’occasione anche per consegnare un attestato di riconoscenza a quanti durante la pandemia hanno lavorato al servizio della comunità a vario titolo.