Mauro Boga è rimasto senza casa. La sua, dopo la separazione con la moglie, è stata pignorata e messa all’asta. Lui, non sapendo dove andare, era rimasto a viverci, senza corrente e senza agi ancora per due anni. Ma pochi giorni fa è stato sfrattato dai nuovi proprietari, che hanno avviato lavori di ristrutturazione. Non sapendo dove andare, il 47enne si è presentato giovedì mattina, 11 dicembre, con una brandina ed un armadietto in municipio.
«Non ho lavoro, non ho una casa. Chiedo solo aiuto- ha raccontato- to cercando lavoro con tutte le mie forze. La famiglia, gli amici e anche la parrocchia, per quanto possono, mi aiutano. Solo il comune non riesce a darmi una mano». Caso ben noto quello di Boga all’ufficio Servizi sociali. Nei mesi scorsi, infatti, aveva anche lavorato per il Comune, avvalendosi dei classici voucher acquistati dall’Inps.
«Chiedo casa, so che ci sono alloggi a Lazzate, ma la precedenza va sempre ad altri. Io non la voglio gratis, voglio pagare. L’unica sistemazione che hanno trovato è a Milano, ma il poco lavoro che ho, tutta la mia vita, gli amici sono qua, a Lazzate, Misinto e Birago. Stanotte mi sono arrangiato, domani vedremo, ma è sempre più difficile». Quando si è presentato al palazzo municipale, l’amministrazione non ha potuto far altro che richiedere l’intervento dei carabinieri. «Il Comune non è luogo adatto a certe proteste plateali», spiega l’assessore Giuseppe Zani.
«Conosciamo molto bene la situazione e gli abbiamo dato una mano in passato, così come cercheremo di fare anche in futuro. Gli alloggi a Lazzate sono occupati da famiglie con minori a carico, come prevede la legge. Abbiamo cercato di spiegarglielo, prospettando delle alternative, ma accetta solo una sistemazione a Lazzate, sistemazione che al momento non è disponibile. Cercheremo di dargli una mano nel limite delle nostre possibilità».