Musei civici di Monza primi in Italia: senza barriere fisiche, cognitive e sensoriali

Inaugurati i nuovi Musei civici di Monza: i primi in Italia totalmente visitabili in autonomia e sicurezza agli utenti con disabilità visiva.
Monza Musei civici per Tutti Casa degli Umiliati – foto Fabrizio Radaelli

È il primo museo in Italia totalmente visitabile in autonomia e sicurezza agli utenti con disabilità visiva. È l’assessore alla cultura, Arianna Bettin, a confermare il primato del «piccolo grande museo di Monza», come lo ha definito il sindaco, Paolo Pilotto. Ed è questo il riconoscimento più gradito nel giorno dell’inaugurazione ufficiale dei nuovi percorsi di visita attivati all’interno delle sale dei Musei civici.

Musei civici di Monza primi in Italia: l’inaugurazione

Un lavoro importante, nato con la progettazione in rete dell’Ente e le associazioni, e un cantiere durato dieci mesi reso possibile grazie a un finanziamento di 340.000 euro con risorse derivanti dal Pnrr. Un taglio del nastro atteso a cui hanno partecipato nella mattinata di venerdì 15 marzo le autorità cittadine, il prefetto Patrizia Palmisano, il presidente della Provincia, Luca Santambrogio, le autorità militari, l’arciprete di Monza, monsignor Silvano Provasi e le associazioni (cinque in tutto insieme al contributo di nove fornitori) che hanno dato il loro contributo per la realizzazione del progetto a cominciare da Peba onlus che insieme ai ragazzi del liceo Valentini ha elaborato il progetto di abbattimento delle barriere architettoniche. Ma non solo, anche l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi Ets Aps, l’Unione italiana ciechi e degli ipovedenti di Monza e Brianza, la Rete Tiki Taka e la cooperativa La Meridiana.

Musei civici di Monza primi in Italia: a misura di tutti

Un museo che sarà davvero a misura di tutti: le visite al pubblico aprono sabato 16 e domenica 17 marzo. I lavori realizzati hanno permesso l’abbattimento non solo delle barriere fisiche ma anche di quelle cognitive e sensoriali. Una nuova esperienza alla portata di tutti, resa più coinvolgente grazie ai nuovi percorsi di visita, la produzione di contenuti multimediali inclusivi e la formazione ad hoc per il personale del museo.

Musei civici di Monza primi in Italia: il percorso tattile plantare Loges Lve

La novità più evidente è il percorso tattile plantare Loges Lve, che percorre le tredici sezioni del museo. Grazie all’ausilio di bastoni elettronici per ciechi (due quelli a disposizione del museo) i visitatori con disabilità visiva potranno, tramite una app sul proprio telefonino, girare in completa autonomia e in sicurezza tutte le sale del museo. Il bastone “parlerà” segnalando non solo il percorso da seguire ma anche la presenza di scale, sedute e altre indicazioni utili alla visita. Inoltre diciassette opere sono munite di targhe con caratteri in braille e testi per ipovedenti, dotate di QRcode che attiva tracce audio. Sono state anche riprodotte dieci opere in 3D, con la realizzazione di modelli tridimensionali che consentono di scoprire l’opera attraverso l’esplorazione tattile. Il percorso  è stato certificato da I.N.M.A.C.I. (Istituto Nazionale per la Mobilità Autonoma di Ciechi ed Ipovedenti), fondato da Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti APS-ETS e Associazione Disabili Visivi APS-ETS.

Musei civici di Monza primi in Italia: la postazione multisensoriale

Una chicca unica nel suo genere è la postazione multisensoriale: una macchina che tramite due mouse permette all’utente di esplorare digitalmente le opere che restituiscono la tridimensionalità del soggetto e persino le differenti temperature.

Lungo il percorso museale, sempre tramite QRcode, si potrà accedere anche a diciotto video esplicativi nella lingua dei segni. La nuova apertura totalmente inclusiva ha previsto anche la pubblicazione di una guida del museo fatta in linguaggio easy to read e comunicazione aumentativa alternativa, destinata a utenti con disabilità cognitive.

Musei civici di Monza primi in Italia: «L’impegno negli anni lo ha reso il tesoro che è»

«Entrare in un museo significa riprendere possesso della propria storia – ha detto il sindaco, Paolo PilottoTrent’anni fa questo posto era la sede cadente di associazioni. La città e le amministrazioni che si sono succedute negli anni lo hanno ripreso da un oblio lungo trent’anni e lo hanno reso il tesoro che è oggi. Investire in cultura è investire nella nostra collettività».

Sono state poi la curatrice dei Musei civici, Sarah Mongelli e l’assessore Bettin a sottolineare anche la portata umana del percorso compiuto.
«Le associazioni che hanno partecipato al lavoro hanno validato e sperimentato ogni tipo di ausilio e innovazione. Per noi si è trattato di un’esperienza di grande arricchimento – ha aggiunto la responsabile della pinacoteca – abbiamo imparato a conoscere le opere del nostro museo in modo nuovo».