Monza: valanga di risposte per il questionario sulla vita a Cederna

In una manciata di giorni sono già quasi 160 le risposte dei cittadini al questionario sulla vita a Cederna di Monza: al 77% il quartiere piace.
Monza: via Cederna
Monza: via Cederna Fabrizio Radaelli

A pochi giorni da lancio del sondaggio online promosso dalla pagina Facebook “Cosa succede in Cederna”, sono già stati elaborati i primi risultati. Fino al 14 aprile 2021 hanno risposto al questionario 157 persone. La maggior parte dei partecipanti ha tra i 36 e i 55 anni (80 persone) seguiti poi da chi ha tra i 56 e i 65 anni (33 persone) e gli over 66 (24 persone). Pochi gli under 35 che hanno fino ad ora aderito al sondaggio, solo 20 persone di cui 14 hanno tra i 26 e i 35 anni e 6 sono under 25.

Un’idea, quella dell’indagine tra i cittadini in sette semplici domande, che è piaciuto molto ai residenti di Cederna, ma non solo. Dei 157 che hanno già risposto al questionario quasi l’80% abita nel quartiere (124 votanti) ma ce ne sono altri 33 (pari al 21%) che hanno risposto alle domande pur non essendo residenti in Cederna. La terza domanda tra le prime che sono state analizzate è quasi una dichiarazione d’amore verso il quartiere. Al quesito “Ti piace Cederna?”: più del 77% delle persone ha risposto sì. Solo al 22% di chi ha aderito fino ad ora al questionario il quartiere non piace.

L’invito è quello di continuare a rispondere e diffondere l’iniziativa, allargando il più possibile le domande proposte. Il questionario, infatti, è anche l’occasione per raccogliere suggerimenti e proposte da parte dei cittadini, con idee per capire cosa manca, cosa funziona e cosa andrebbe eliminato nel quartiere a ridosso di viale delle Industrie.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.