Chissà cosa penseranno i “Bisbi” di Gattolandia quando per la prima volta appoggeranno le zampe sull’erba soffice della nuova Oasi. All’inizio forse esiteranno, annusando l’aria e concentrandosi sui profumi di un mondo tutto nuovo. Poi però arriveranno le corse matte dei “Bisbi”, i bisbetici, lungo percorsi realizzati apposta per loro e nella nuova casetta “sicura e accogliente” troveranno “rifugio e ristoro”.
Il “Progetto Oasi” che sta prendendo forma in questi mesi sa di un sogno a lungo accarezzato: «L’associazione ha da poco compiuto diciotto anni – spiega Chiara Torresani, volontaria e responsabile della comunicazione della onlus – e l’idea dell’Oasi è sempre stata nell’aria. Prima della pandemia con i nostri risparmi siamo riusciti ad acquistare un terreno accanto al gattile di via Sardegna: qualche rallentamento burocratico ha allungato i tempi previsti. Ora però i lavori sono iniziati: a ottobre ci sono stati i primi scavi e di recente sono state posizionate le reti antiscavalco».
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Rispettando ora piani e cronoprogrammi, nel corso del 2025 una ventina di Bisbi, vale a dire mici che hanno avuto un trascorso difficile e che hanno meno possibilità di trovare una famiglia, avranno comunque una casa tutta nuova, dove «vivere in libertà e in sicurezza». A sostegno del progetto è stata attivata anche una raccolta fondi (dettagli e riferimenti sempre aggiornati su gattolandia.org) e altri fondi sono stati raccolti grazie all’ultima edizione della “Christmas run”, la corsa non competitiva che a metà dicembre è stata organizzata nel cuore del parco di Monza da Socialtime onlus. «Tante persone ci vogliono bene e ci stanno aiutando: grazie alla “Christmas run” abbiamo avuto la possibilità di farci conoscere ancora di più».
’Oasi sorgerà su un terreno da circa 500 metri quadri: «Non sarà un ampliamento del gattile – prosegue Torresani – ma uno spazio dedicato esclusivamente ai nostri Bisbi, grazie a cui potremo garantire loro una migliore qualità della vita».
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Uno spazio che si aprirà anche alla comunità: l’intenzione è quella di far diventare l’Oasi «un punto di incontro dove realizzare workshop, accogliere scolaresche e persone con disabilità». Il costo dell’intervento è di 60mila euro, la raccolta fondi si propone di raccogliere la metà della cifra. Anche il gattoparco, però, subirà intanto qualche aggiustamento, per renderlo sempre più adeguato alle esigenze degli ospiti: sono un’ottantina i mici di cui la onlus, presieduta da Laura Terenghi, si sta prendendo attualmente cura – cifra che comprende sia quelli presenti fisicamente in via Sardegna, sia i più piccoli accuditi nelle loro case da volontarie-tate. E, a proposito di volontari: sono circa 160 le persone che, a turno, offrono tempo e affetto per prendersi cura dei gatti. Sui social Gattolandia è seguitissima: conta oltre 190mila follower su facebook e 27mila su instagram. Il racconto delle attività dei volontari si alterna alla presentazione dei mici in cerca di casa: un tripudio (irresistibile) di baffi, code e orecchie.